Savona: la città dai semafori guasti, ma dai protocolli d’intesa che fanno consenso

Da qualche mese, la nostra amministrazione si sta superando. Non solo per la costante capacità di perdersi in parole vuote, ma per la brillante strategia di lasciare alcune zone della città praticamente in balia del traffico. Non c’è solo il sciagurato doppio senso in via del Mille, prendiamo ad esempio il semaforo a chiamata in Corso Mazzini, di fronte al Priamar, uno dei punti più frequentati dai turisti e dai savonesi. Da oltre un mese e mezzo, questo semaforo non funziona. Risultato? Auto che sfrecciano a velocità sostenuta e pedoni costretti a improvvisare acrobazie per attraversare in sicurezza.
L’amministrazione ha le sue solite, brillanti scuse: “Mancano le schede”, “Problemi con i fornitori”, “semafori troppo vecchi”…leggi
Non si sa bene dove queste schede siano finite, forse smarrite in qualche cassetto impolverato del Comune, ma sembra che non si riescano proprio a trovare. L’unica cosa che riesce a fare la nostra amministrazione, senza difficoltà, è fornire spiegazioni che non spiegano e rassicurazioni che non rassicurano.
E mentre i cittadini aspettano che almeno un semaforo si decida a funzionare, il sindaco si dedica a cose decisamente più “importanti”. Lo vediamo fiero e sorridente, firmare il Protocollo d’Intesa per rafforzare i collegamenti tra il Savonese e il Piemonte, circondato dagli amministratori e dai rappresentanti economici di turno. Si pavoneggia, mostra la sua visione strategica… peccato che, a quanto pare, questa visione non comprenda la sicurezza stradale nella propria città. Ma chi se ne importa, tanto chi attraversa Corso Mazzini non si collega col Piemonte, semmai con il pronto soccorso.

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