Savona: interrogazione consiliare su bitume

 
Savona: interrogazione consiliare su bitume
E’ in fase di progetto esecutivo la costruzione di un deposito di bitume nel porto di Savona, a 300 m. dalla Darsena e dal Priamàr. Non si tratta di bitume allo stato solido (inerte) ma di bitume fuso che produce sostanze chimiche altamente tossiche e potenzialmente cancerogene. 9 depositi (di cui 3 alti 19 m.) lungo la diga foranea, una movimentazione ipotizzata a regime fino a 400.000 tonn. annue, con traffico di mezzi speciali per il trasporto di bitume fuso( 145°- 165° centigradi) fino a 100 camion e a un treno al giorno. Inoltre si dovranno fare i conti con un probabile “disturbo olfattivo” (evidenziato anche dalla Regione) in un raggio di tre Km: da Natarella ad Albisola a Lavagnola si potrebbe diffondere un odore solfidrico di uova marce.
Le informazioni sulle caratteristiche chimiche del bitume fuso  e sulle criticità legate alla movimentazione e allo stoccaggio (reperibili da una diffusa letteratura di settore, insieme, purtroppo, a una casistica di incidenti rilevanti) creano seria preoccupazione e allarme nei Cittadini.

In una Savona che si sta orientando verso il turismo e la sostenibilità (dalle crociere alle “Smart Cities”) ci sembra un grave controsenso introdurre (in un porto in Città!) una lavorazione potenzialmente pericolosa e impattante, che comporterà anche il passaggio di bitume fuso sul territorio comunale, a conclusione di una procedura passata ampiamente sotto traccia senza l’adeguato controllo dell’Amministrazione.

Proprio davanti a questi dubbi chiediamo chiarimenti e una perizia indipendente, fino a una eventuale moratoria, in attesa di risposte certe, documentate e rassicuranti per la salute dei Savonesi e l’economia della Città che si deve sviluppare senza danni per gli abitanti.

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