Ora, siccome non siamo abituati a ricevere riferimenti così “colti”, ma piuttosto insulti ed invettive di vario genere, da parte dei nostri “benvoluti” giornalisti e dai loro preveggenti finanziatori, vogliamo restare sullo stesso piano e rispondiamo, a botta calda, che noi residenti a Savona e dintorni, ci sentiamo piuttosto abitanti di quella che il grande architetto americano Lloyd Wright defini’ “la megalopoli che diventa necropoli”! Quindi il riferimento al cimitero di Zinola, acutamente evidenziato dal nostro, ci sta tutto, purtroppo non nel senso ironico che lui vorrebbe.
Anche perche’, con tutta la sua buona volontà, il bravo redattore non è riuscito ancora a capire che il tema del futuro non sarà più la grande abbuffata produttiva, ma proprio quella “decrescita felice” di cui ci parla il sociologo francese Serge Latouche, al quale rimandiamo.
L’altro argomento forte, sullo specifico portuale, lo troviamo da qualche giorno, sui giornali liguri: i privati, da Unicredit a Palenzona, stanno puntando su un grande terminal Adriatico nel porto di Monfalcone, che straccia tutti gli altri progetti, a condizione che ci sia un commissario al di sopra dell’ autorità’ portuale, delle cui capacità programmatorie costoro non si fidano. Ecco perche’ sono disposti a trascurare l’hub dell’alto Tirreno a favore di quello Adriatico. Com’è possibile? Profumo e Palenzona sono liguri e piemontesi, direte voi, trovandovi, quasi per magia, in quell’arcadia di progetti utopistici, tanto inseguiti da diventare “miraggi” di interessi provinciali e di cortissimo respiro, quali appaiono le velleità di Genova e di Savona nella partita dei contenitori!!!!..leggi.
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