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CREDETE CHE IL POTERE POLITICO CONTI QUALCOSA?
MA RICORDATEVI CHE A SAVONA CI SONO ….PADRI E PADRONI
C’E ANCHE CHI PARLA CON IL PLAYBACK.
E CHI STA A GUARDARE
Savona è una città decadente. L’hanno già scritto in molti e in tutti i modi, ma sono rimasti inascoltati.
I motivi di tutto questo sono molteplici. Una classe politica che vale poco o niente e conta ancora meno, a Genova come a Roma. Colpa di un’economia in crisi perenne, ma anche di imprenditori senza alcuna fantasia, se non quella di essere legati al solo cemento ed al solo controllo dei piani regolatori. Da anni a Savona si combatte una sottile e sotterranea battaglia tra le varie lobbies presenti sul nostro territorio, che tocca più o meno tutti i partiti e tutte le varie amministrazioni e burocrazie della Provincia. La posta in palio è costituita da svariati milioni di euro, dal controllo del futuro della nostra città e degli altri comuni, sia da un punto di vista urbanistico che politico. I vari personaggi coinvolti sono pochi, il loro potere enorme.
Non appaiono quasi mai allo scoperto, tanto c’è chi parla per loro in playback. E pensare che a Savona non vi sono grandi cantanti. Il controllo del territorio è esercitato in due modi…
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attraverso il piano regolatore (molte Giunte hanno vissuto una vita grama, specialmente coloro che in qualche modo hanno provato un tentativo di moralizzazione) e attraverso il controllo delle proprietà vere e proprie, di quei pochi ed ultimi terreni edificabili. Ma arriviamo quindi al punto vero del problema: chi sono i veri padroni del vapore a Savona? Se la vostra risposta è: il mondo politico e gli imprenditori che si muovono in un libero mercato, vuoi dire che voi appartenete a quel ristretto numero di persone fiduciose che si ostinano ad appendere la calza sopra il caminetto il giorno della Befana.
Le aree ancora edificabili sono: il piccolo gioiello del Crescent fronte mare e le aree Solimano ormai già pronte ad essere edificate e il recupero dell’ex Ospedale San Paolo già partito, i cosiddetti Orti Folconi antistanti la Stazione Letimbro, i volumi delle Opere Sociali di villa Pizzardi davanti alla Fiat, i capannoni degradati davanti all’asilo delle Piramidi, la zona di Piazza del Popolo, infine la zona di Albamare, fino ad oggi un progetto impossibile a causa della viabilità, ma che tornerà ad essere molto attuale dopo il decollo dell’Aurelia bis. Se ne possono citare altre, quale la zona di Riborgo al Santuario (per ora il progetto è fallito), la zona della Conca Verde e di Madonna del Monte e forse ancora qualcuna che ci sfugge. Arrivati a questo punto credo che la vostra curiosità sia di sapere chi sono i “PADRONI” in verità risultano essere molte società ma pochi nomi, che senza scervellarsi molto e senza tanta fantasia credo che tutti sappiano di chi si tratta. Se volete si può aggiungere il mondo Cooperativo, con una presenza molto costante. |
Per cui la riflessione da fare e che lascio a voi è: tutti questi progetti sono sopportabili da una città che è in avanzato declino economico e finanziario?
Senza parlare di altre realtà, di altri comuni quali Albisola Superiore con la ex Gavarry (un progetto immobiliare è stato bloccato dal TAR), Celle Ligure con le sue colonie Milanesi e Bergamasche, Varazze con tutto il suo retro porto, e via di questo passo, in quasi tutti i comuni dove appare certo ed incontrovertibile di come il dio “CEMENTO” tutto comanda e condiziona. Ai tempi d’oggi è quasi d’obbligo iniziare a mettere le mani avanti. Secondo voi queste scelte spettano ai politici? Ma fin dove si spinge la loro autonomia? C’è da fidarsi? Ormai tutto si è capovolto, non ci sono più valori che reggono i tempi attuali, prendiamo l’esempio della terribile vicenda della Tirreno Power in cui in forza di un posto di lavoro vengono calpestati per il mero guadagno i diritti di tutta una comunità. La Tirreno Power vorrebbe ripartire ma vuole l’aiutino dallo Stato perché le prescrizioni imposte sono troppo severe. Intanto il Tribunale di Savona sta chiudendo le indagini e finalmente si saprà se la Tirreno Power dovrà pagare per i danni causati fino ad oggi e si chiarirà se i Sindaci di Quiliano e di Vado Ligure sono immuni da ogni responsabilità. Bisogna ricordare anche la grave la posizione del PD e dei sindacati sull’intera vicenda e non dimenticare gli attacchi alla Magistratura Savonese da parte dei giovani Intellettuali, allevati dal Partito Democratico savonese, tutti figli d’arte e sicuramente i nuovi amministratori o “PADRONI” della città: dal figlio del vicesindaco Di Tullio, al figlio del senatore Zunino, ed al Segretario dei giovani del PD, figlio dei Signori Ramello-Caravatti. Non vi sembra giunta l’ora di far uscire dal letargo questa città, perché se arrivano questi rampolli nostrani, il detto che al peggio non c’è mai fine, per Savona vale triplo. Fino ad oggi una sola cosa è sicura: il sistema industriale della nostra città e della nostra Provincia è andato a rotoli e non si intravede nulla in grado di sostituirlo, le promesse non creano posti di lavoro. |