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SAVONA E L’EREDITA’ DEL SINDACO BERRUTI

SAVONA E L’EREDITA’ DEL SINDACO BERRUTI,
DOPO DIECI ANNI DI MANDATO AMMINISTRATIVO
A mandato praticamente ultimato, è giunto il momento di esprimere il giudizio finale dei dieci anni di governo cittadino da parte del dott. Berruti e delle giunte di centrosinistra che si sono succedute, in tale arco di tempo, al governo della città di Savona.L’opinione sul bilancio comunale è sicuramente negativa: l’aumento della tassazione locale è stato inesorabile, anno dopo anno. I proprietari di immobili, ma anche i loro inquilini, hanno visto crescere in maniera esponenziale le cifre che, a vario titolo, venivano loro richieste dagli uffici municipali. La percezione della sicurezza è andata…
via via calando nel tempo, trasformando una tranquilla cittadina di provincia in un luogo in cui nessuno si sente più al sicuro: i commercianti vivono e lavorano nel timore di subire furti, o “spaccate delle vetrine”. Gli anziani, uscendo di casa, temono di essere scippati. Le donne, la sera, se non accompagnate, hanno paura ad avventurarsi in molte zone della città. I cittadini in genere temono per i frequenti furti nelle proprie abitazioni. Savona si è riempita di questuanti, venditori di cianfrusaglie, parcheggiatori abusivi, spesso insistenti e aggressivi. Non dimentichiamoci che, in ogni comune, il responsabile dell’ordine pubblico e del coordinamento delle forze di polizia è il primo cittadino.

La pulizia della città è motivo di doglianza sia da parte dei residenti, sia da parte dei turisti. Persino il salotto buono di Savona, Via Paleocapa con i suoi portici, è maleodorante e poco curata. Le migliaia di turisti che sbarcano settimanalmente dalle navi, dopo avere evitato l’assalto dei venditori abusivi di chincaglierie, si ritrovano a camminare in un contesto sempre più simile a quello di una città del Medio Oriente.

Per quanto riguarda il giudizio sul traffico, basterebbe chiedere agli abitanti di Villapiana, piuttosto che del centro cittadino, o di Via Turati, o della Rusca. Il rumore, lo smog prodotto dalle auto, la carenza di parcheggi, le strade piene di buchi, costituiscono la dimostrazione di come, il tema della viabilità, non sia stato adeguatamente affrontato, oppure di come, le soluzioni proposte, siano state evidentemente errate.

La qualità della vita è calata notevolmente. E’ sufficiente effettuare il confronto tra Savona e le città limitrofe del basso Piemonte, piuttosto che della Costa Azzurra, per toccare con mano quanto si sia allargato il divario con queste realtà  a Noi vicine.

Personalmente, però, ritengo che il giudizio maggiormente critico debba essere espresso relativamente al tema delle società partecipate cittadine. L’amministrazione del dott. Berruti, da questo punto di vista, non è stata in grado di creare un valore aggiunto per queste aziende, rinunciando a trasformarle in soggetti in grado di aggregare, da una posizione di forza, gli altri competitori locali. Il Comune di Savona, in tale senso, ha desistito nell’acquisire un vero ruolo di capoluogo, inteso nel senso economico del termine. La prossima amministrazione comunale dovrà, inevitabilmente, affrontare con la massima urgenza la questione di ATA. Dovranno essere ridefiniti i compiti ed i ruoli dirigenziali. Dovrà essere affrontato il tema del CdA. Dovranno essere chiariti i rapporti tra una parte dei sindacati dei lavoratori e l’azienda. Dovranno essere attentamente analizzati i bilanci, per comprendere se le scelte strategiche attuate fino ad oggi siano reddituali, o meno. Dovranno essere garantiti livelli di qualità del servizio in linea con quanto fino ad oggi sborsato da ogni singolo cittadino, azionista, savonese. Questo è il tema principale rispetto al quale, dopo i due mandati del dott. Berruti, l’intera Città pretende un radicale cambio di marcia. Chiedere di farlo al centro sinistra costituisce una “pia illusione”.

Lo slogan stampato sui manifesti propagandistici della candidata dott.ssa Battaglia è “CI SONO  CI SIAMO”. Per l’appunto!  A proposito del “CI SONO”, posso anche crederci. Il problema è sulla seconda parte dello slogan, il “CI SIAMO”, che, a mio personale parere, ingloba proprio quel gruppo di persone che ha contribuito a generare la Savona di oggi.

      Massimo Arecco

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