Savona contro La Spezia: il derby culturale più infuocato dell’anno.

Niente pallone stavolta, ma botte da orbi a suon di proposte culturali e… esposti all’Agcom! Da un lato, Savona, che con un colpo di scena degno del miglior dramma politico, ha rinviato la presentazione del suo dossier per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2027, invocando un rigidissimo rispetto del silenzio elettorale. Dall’altro, La Spezia, che invece non si è fatta certo pregare, organizzando un mega evento pubblico proprio in piena campagna elettorale.
Savona, intanto, brandisce il suo dossier come se fosse una mappa del tesoro culturale, mentre La Spezia naviga a vele spiegate verso il suo evento spettacolo. Nel frattempo, i sostenitori del sindaco savonese Marco Russo sono lì che si stracciano le vesti e sbraitano, rivolgendosi all’Agcom come se fosse l’ultima speranza, invocando il rispetto delle regole e accusando gli spezzini di aver infranto il codice del silenzio elettorale. D’altronde, la loro speranza è che l’evento di Savona come “Capitale della Cultura” possa in qualche modo salvare quella che molti vedono come un’amministrazione tutt’altro che brillante.
Ma mentre dal ponente volano accuse e bordate, il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, risponde con una calma invidiabile: “Non ho intenzione di fare alcuna polemica politica tra le città della Spezia e Savona sulla candidatura a Capitale della cultura 2027”. Insomma, mentre a Savona ci si agita per la tempistica e si sfornano esposti all’Agcom come se piovesse, dall’altra parte del golfo Peracchini resta saldo al timone e chiarisce che non ci sarà alcun rinvio della presentazione del dossier. Non c’è nessun contrasto con le elezioni, dice, con l’aria di chi sa bene dove sta andando.
Peracchini poi non manca di precisare che la candidatura spezzina non è nata dall’oggi al domani: “È un lavoro di sette anni che guarda al futuro, con progetti che daranno nuova vita alla città e al suo legame con il mare”. E qui arriva la stoccata elegante al collega savonese: “Le polemiche sono inutili, le candidature si fanno, non si annunciano in anticipo”. Un chiaro messaggio a Russo, che, evidentemente più nervoso, continua a polemizzare.
Mentre Russo combatte contro mulini a vento e fa polemiche su tutto, Peracchini preferisce navigare in acque tranquille, lasciando che siano i fatti e le iniziative a parlare. Sarà la calma olimpica di chi è sicuro del proprio lavoro o solo una tattica? Il verdetto lo sapremo presto. Ma per ora, tra le due città, sembra che La Spezia stia giocando la partita con meno ansia.

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