Avviso di conclusione indagini per 5 indagati, archiviate due posizioni.
E’ stato notificato dai Pubblici Ministeri Maddalena Sala e Claudio Martini, all’ex segretario generale della Provincia Giulia Colangelo, il dirigente degli affari generali Maurizio Novaro, Laura Pomidoro, del servizio legale e contenziosi, il riconfermato sindaco di Albisola Superiore Maurizio Garbarini, la rieletta sempre nel comune albisolese e consigliere provinciale Sara Brizzo.
Sono stati depositati quindi tutti gli atti dell’indagine andata avanti negli ultimi mesi in merito all’inchiesta sulla gestione dei dipendenti della Provincia, la rivelazione dei segreti d’ufficio, il falso e i presunti concorsi truccati.
Sono state archiviate le posizioni di Veronica Valenti alla stazione unica appaltante e la dirigente Jessica Rebagliati, per loro non erano state mai chieste dalla Procura misure cautelari e non avevano direttamente a che fare con il concorso finito sotto la lente d’ingrandimento.
La Gip Alessia Ceccardi, nell’ottobre 2023, sulla base di un’articolata indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Savona, aveva ritenuto sussistenti, in capo all’ex direttore generale (che era segretaria generale anche nei comuni di Calizzano, Roccavignale e Albisola. ndr), gravi indizi di commissione dei reati di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti di alcuni dipendenti dell’ente; aveva inoltre ritenuto, nei confronti di Colangelo e Novaro, sussistenti i gravi indizi dei reati di utilizzazione di segreti d’ufficio, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, tutti commessi, nell’ipotesi accusatoria, nell’ambito dei concorsi per la selezione del personale dipendente con lo scopo di favorire alcuni candidati.
Lo scorso fine dicembre Novaro (che aveva assunto l’incarico di dirigente degli affari generali lasciando la dirigenza degli affari legali, poco prima che scoppiasse il caso dei presunti concorsi truccati. ndr) era ritornato al lavoro dopo la richiesta di revoca della sospensione da parte dei suoi avvocati Massimo Boggio e Marco Fazio.
Nell’interrogatorio del dirigente sarebbero risultate evidenti le differenze tra le mansioni che svolgeva nell’ambito del nuovo incarico, rispetto a quello precedente e per questo sarebbero state escluse possibilità di reiterazione, ma Novaro non dovrà prendere comunque parte allo sviluppo dei concorsi interni. Sarebbe emerso inoltre che nel 2021 un gruppo di dipendenti avrebbero presentato un esposto anonimo, mandato ai sindaci della provincia, alla Prefettura e ad alcuni altri soggetti.
Dentro, punto dopo punto, ci sarebbero state accuse a Colangelo per una gestione del personale anomala. Le firme non ci sarebbero state, i lavoratori avevano paura di ritorsioni e avevano spiegato di voler mantenere l’anonimato “in quanto temiamo di perdere il posto di lavoro”. E avevano descritto una situazione esasperante per chi era preso di mira con un personale che “da anni a questa parte, subisce minacce, ricatti e angherie da parte del direttore della Provincia, Giulia Colangelo». Parlavano di “dirigenti ricattati”, di sindaci che non si rivolgono più alla Provincia per “questo stato di inefficienza e degrado” , di concorsi interni, definiti “farsa” e di un ente che “non esercita da diversi anni una serie di funzioni istituzionali“.
Nell’ordinanza si legge di un atteggiamento, da parte di Garbarini e Brizzo, di “intromissione e oppressione, documentata da intercettazioni audio e da video ambientali, sulla commissione d’esame in cui erano presenti Colangelo, Novaro e Pomidoro. L’obiettivo sarebbe stato quello di modificare la graduatoria del concorso per l’assunzione di un istruttore amministrativo in modo da far vincere la parente di un politico”.
La concorrente sarebbe stata spostata dal terzo al primo posto in graduatoria aggiudicandosi così l’assunzione (la prima in graduatoria poi pare sia stata trasferita a lavorare in un altro ente).
Colangelo avrebbe avuto un ruolo centrale nella questione, come riportato nella disposizione del provvedimento dal giudice delle indagini preliminari Ceccardi, i concorrenti avrebbero ricevuto diversi aiuti: alcuni avrebbero anche ricevuto i testi dei quesiti. Nè il politico savonese, nè la figlia comunque sono indagati.
Nei confronti di Colangelo, interdetta dai pubblici uffici fino al prossimo ottobre, sarebbero state aggiunte contestazioni aggiuntive legate al filone sui maltrattamenti ai dipendenti.
Sono state archiviate le posizioni di Veronica Valenti alla stazione unica appaltante e la dirigente Jessica Rebagliati, per loro non erano state mai chieste dalla Procura misure cautelari e non avevano direttamente a che fare con il concorso finito sotto la lente d’ingrandimento.
Scaduti i 20 giorni dalle notifiche, decorerranno ulteriori 90 giorni (nel frattempo gli avvocati difensori hanno il diritto di poter chiedere che i loro assistiti siano ascoltati al sesto piano del Palazzo di Giustizia) nei quali i Pubblici Ministeri potranno prendere le loro determinazioni (nel caso decidere se richiedere il rinvio a giudizio per gli indagati o l’archiviazione).