Savona, c’è un’alternativa a Marco Russo? Lo scenario politico tra giochi di potere e ambizioni inespresse

A Savona, la domanda che serpeggia sempre più spesso negli ambienti politici e tra i cittadini è semplice quanto preoccupante: esiste un’alternativa credibile a Marco Russo? Perché, al netto della sua amministrazione criticata da più parti, il sindaco in carica sembra non avere veri antagonisti in grado di sfidarlo seriamente alle prossime elezioni.
Il quadro è desolante. Se l’attuale giunta naviga tra problemi amministrativi e un consenso sempre più traballante, l’opposizione fatica persino a proporre un nome forte da contrapporgli. E il rischio, per chi spera in un cambio di passo per la città, è quello di assistere a una riconferma quasi automatica di Russo per mancanza di alternative più che per meriti concreti.

L’opposizione dispersa: tra remi in barca e giochi di partito
Chi potrebbe essere il candidato sindaco del centrodestra o di una lista civica alternativa? L’elenco dei potenziali sfidanti è lungo, ma nessuno sembra realmente intenzionato (o in grado) di prendere il timone.
Piero Santi, ad esempio, il super votato di ogni tornata elettorale, è l’”eterno candidato che non si candida mai”. Se volesse, potrebbe essere un nome forte, ma finora ha sempre preferito il ruolo del grande elettore dietro le quinte.

Massimo Arecco, ex vicesindaco della giunta Caprioglio, sembra aver perso smalto dopo la mancata elezione in Regione. Invece che occuparsi di costruire un’opposizione solida alla giunta Russo, pare impegnato a difendersi dai suoi stessi compagni di partito.

Fratelli d’Italia? Sulla carta potrebbe avere le carte giuste per esprimere un candidato autorevole, ma tra lotte interne e gestione discutibile del partito a livello locale, le speranze di un’unità che porti a una candidatura vincente si assottigliano.

Un candidato della Lega? Difficile. Il partito è ai minimi storici e ogni eventuale nome savonese sarebbe comunque sponsorizzato e telecomandato dai soliti Bruzzone e Ripamonti, senza margini di autonomia.

Discorso diverso per i consiglieri del M5S, Meles e Mij, che stanno facendo un’ottima opposizione e godono di un buon consenso personale. Peccato che la coordinatrice provinciale del Movimento stia spingendo per un’alleanza con il PD, rendendo sempre più complicato immaginarli in una coalizione alternativa.

I “ribelli” Orsi e Giaccardi: un’ipotesi civica?
Tra le poche figure che stanno costruendo un’alternativa credibile a Russo ci sono Fabio Orsi e Daniela Giaccardi. Dopo aver mollato Toti e Vaccarezza, hanno costruito una solida opposizione in Consiglio comunale. Potrebbero puntare su una lista civica, aggregando quelle forze politiche e sociali che non si riconoscono nell’attuale amministrazione.
Ma una lista civica forte non si improvvisa. Bisogna lavorarci con metodo, coinvolgendo persone competenti e non ripetendo gli errori del passato (la lista di Aschei insegna). Serve una visione chiara e soprattutto un progetto amministrativo che possa competere con la macchina ben oliata di Russo.

Anche il PD si spacca: il “caso” Di Tullio
Paradossalmente, segnali di una possibile alternativa arrivano anche dall’interno dello stesso PD. Se da un lato Arboscello sembra essersi appiattito sulla linea Russo, una parte del partito è scontenta della gestione del sindaco.
Uno dei nomi che circola è Livio Di Tullio, ex vicesindaco, oggi segretario del Sunia. Attraverso il sindacato, Di Tullio non ha mai risparmiato critiche all’operato di Russo, lanciando frecciate e attaccando le scelte amministrative che penalizzano i cittadini. Potrebbe essere lui l’uomo giusto per una candidatura alternativa dentro (o fuori) dal PD?

Un’elezione nazionale potrebbe sparigliare le carte?
C’è poi un elemento che potrebbe cambiare tutto: le prossime elezioni politiche. Perché, diciamolo chiaramente, nessuno crede davvero che l’ambizioso Marco Russo si accontenti di restare sindaco di Savona. Se si aprisse per lui la possibilità di una candidatura nazionale, potrebbe decidere di non ricandidarsi, lasciando campo libero a un successore scelto ad hoc dal PD.
Ma questa ipotesi resta un’incognita. Per ora, l’unica certezza è che Savona ha bisogno di un’alternativa vera, costruita su idee, persone e programmi concreti. Non basta sperare in un passo falso di Russo: chi vuole davvero cambiare le cose deve iniziare a lavorare fin da ora. Il tempo stringe.

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