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Savona Capitale della Cultura? Il Sindaco Russo punta tutto, ma l’asso nella manica è Franceschini

Franceschini e il sindaco Russo

Il sindaco Marco Russo sembra aver preso atto del calo di consenso della sua amministrazione, dovuto soprattutto al fallimento di iniziative chiave come la gestione dei rifiuti e la viabilità. Per rilanciare la propria immagine e quella della città, ha deciso di giocarsi tutto sulla candidatura di Savona a Capitale della Cultura, con una serie di iniziative ambiziose, spettacolari e molto costose. L’obiettivo? Entrare almeno nella top ten delle città in corsa per il prestigioso titolo.

Nonostante le critiche, Russo è fermamente convinto di potercela fare. Tuttavia, molti savonesi si chiedono se questa sia davvero la strada giusta. La città ha bisogni più urgenti: dalla pulizia delle strade alla manutenzione del manto stradale, dall’assistenza ai più poveri al potenziamento di scuole e asili.
Perfino Walter Veltroni, durante una visita a Savona lo scorso aprile per presentare un suo libro, ha espresso un’opinione piuttosto netta. Mentre un assessore elencava le iniziative messe in campo per il bando, Veltroni lo avrebbe interrotto con un laconico: “Non avete nessuna possibilità di vincere”, lasciando senza parole i presenti.

Anche l’assessore al bilancio, Silvio Auxilia, in un recente consiglio comunale, ha ammesso che il sistema museale savonese non è in grado di generare ricavi significativi e che la città non possiede l’attrattività culturale di realtà ben più consolidate.

Nonostante tutto, Russo rimane imperterrito e dichiara: “Savona, vada come vada, ha già vinto.” Ma gli scettici sottolineano come la competizione sia agguerrita: in gara ci sono città con una tradizione culturale ben superiore a quella di Savona. Inoltre, con un governo di centrodestra al potere, potrebbe essere difficile per una città amministrata dal centrosinistra ottenere il titolo.

Eppure, una voce che circola negli ambienti politici alimenta un filo di speranza: pare che il sindaco abbia un asso nella manica, niente meno che Dario Franceschini. L’ex ministro della Cultura, il più longevo della storia del dicastero con oltre sette anni di mandato nei governi Renzi, Gentiloni, Conte II e Draghi, avrebbe ancora una notevole influenza nei corridoi del ministero. Se Franceschini decidesse di muoversi a favore di Savona, potrebbe rappresentare un colpo di scena inaspettato.

Savona riuscirà a ribaltare i pronostici? Tra sogni di gloria e necessità quotidiane, il dibattito resta aperto. Ma una cosa è certa: il progetto Capitale della Cultura è ormai diventato il banco di prova della giunta Russo.

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