Savona alla riscossa. Abbiamo bisogno di un bravo Sindaco, e non di un buon affabulatore

Caro Signor Sindaco Avvocato Russo Marco,
ormai c’ho preso gusto nello scriverle, e questa la terza lettera che le scrivo in poco meno di un anno notando con piacere che le due precedenti sono state riprese e pubblicate anche da alcuni organi di informazione locale, Le riscrivo nuovamente sperando di poter così dare un mio piccolo contributo, che possa stimolare e destare l’interesse dei savonesi alle sorti della nostra città.
Anche per valutare meglio il target di collocazione di chi Le sta scrivendo, è giusto che mi presenti e che Le dia maggiori indicazioni sulla mia persona. Sono un Suo concittadino, 65enne, pensionato, con una modesta cultura scolarizzata avendo solo un diploma di ragioniere, sono felicemente sposato e padre (+ nonno) di 4 figli (2 maschi + 2 femmine, ormai grandi), e svolgo ancora parzialmente una attività autonoma lavorativa.
Mia moglie, laureata ed anche lei in pensione, ex insegnante in una scuola media superiore, leggendo le precedenti mie lettere al Suo indirizzo, mi ha ripreso in maniera critica, sostenendo che il mio scrivere è poco incisivo e poco coraggioso nei Suoi confronti e che pertanto in buona sostanza il mio scrivere “poco giova alla causa”, ed in termini pratici non fornisce alcun contributo alla risoluzione di alcun problema.
Pertanto, facendo tesoro delle osservazioni di mia moglie, mi accingo a scrivere la presente, scusandomi in anticipo per le mie scarse doti di sintesi.
Lasciando ogni preambolo formale, passo subito ad elencare quelle che, a mio avviso, sono alcune fra le più importanti ed urgenti “magagne” e che stanno più a cuore ai savonesi, cercando nel contempo di darle anche qualche rimedio e/o piccolo suggerimento-ricetta.
Ma prima ancora, in maniera molto diretta, sincera e schietta, La invito di cuore a volersi apporre subito “il berretto da Sindaco, tralasciando quello dell’Avvocato (bravo)”: per favore, faccia il Sindaco e non l’avvocato! Abbiamo bisogno di un bravo Sindaco, e non di un buon affabulatore (e lo stesso dicasi per i Suoi bravi collaboratori di Giunta, come l’Avv.Branca Gabriella).
Prima di “lanciarsi” in fantastiche prospettive “idilliache e visionarie”, si ricordi che bisogna sempre metter mano ad una città sporca, triste e che langue, con un sistema di trasporti che dovrebbe garantire la pubblica efficiente mobilità, ma invece carente e non all’altezza; con una città che spesso si presenta anche con quartieri insicuri e non adeguatamente illuminati.
Per far fronte alle numerose necessità sono perfettamente a conoscenza delle purtroppo scarse e limitare risorse economiche delle quali dispone il Comune, pertanto seguendo i saggi e noti detti popolari che invitano “a far di necessità virtù” e che “la fantasia e l’astuzia aguzzano l’ingegno”, non essendo a scuola, mi sento di suggerirle vivamente che spesso copiare da altri comuni virtuosi e più intraprendenti non è disdicevole e neppure vietato, e per giunta spesso si hanno veri ottimi risultati inaspettati.
➢ Per la pulizia della città, chiamata ad una “rivoluzione copernicana”, ma purtroppo “sempre al palo”, speriamo che conosca presto una svolta, dopo le promesse rimandate al 04.2025.
➢ Per le deiezioni canine metropolitane e abbandonate. In una città dove è maggiore la presenza dei cani che dei bambini, questo problema va affrontato seriamente subito, e risolto. Alcuni comuni (dell’Alto Adige, ma anche nel vicino comune di Carmagnola) hanno brillantemente superato l’annosa problematica, con l’istituzione di uno speciale registro del dna dei nostri amici a quattro zampe, rilevando che solo dopo poche multe, le deiezioni canine sono come magicamente pressoché scomparse.
➢ Per le attività commerciali in genere, alcuni comuni “senza soldi”, hanno adottato legali escamotage per incentivare, stimolare e promuovere economicamente nuovi esercizi commerciali o incentivare quelli già presenti sul loro territorio comunale, calmierando e/o abbattendo in tutto o in parte la misura dell’IMU (l’imposta comunale sugli immobili), della TARI (tassa sulla spazzatura), e dell’ICP (imposta comunale sulla pubblicità). Creando così un volano positivo anche per i quartieri interessati dagli esercizi stessi.
➢ Per il problema parcheggi. La creazione di nuovi parcheggi e box è essenziale per una nuova e migliore vivibilità della città e il comune dovrebbe fare la sua parte e sarebbe importante affinché promuovesse in particolare la politica di “levare le macchine dalle strade”, così come già avvenuto con successo in molte città europee, per ricoverarle in parcheggi e box sotterranei. Purtroppo per noi a tutt’oggi questo
rappresenta inspiegabilmente un vero e proprio tabù. Per incentivare questa giusta ed importante politica, si potrebbe agire con diversi incentivi, magari agendo in riduzione e/o abbattimento parziale sugli oneri comunali di urbanizzazione oltreché sulla Tari e sull’Imu dell’edificazione dei nuovi parcheggi.
➢ Altre potrebbero essere ancora le valide iniziative che potrebbero contribuire a breve termine a migliorare sensibilmente la qualità di vita ed il morale dei savonesi!
L’importante è cominciare subito, e sono certo che troverà il plauso ed il tangibile riscontro di consensi, uniti alla soddisfazione generale dei suoi concittadini.
Pomerano Franco

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