Savona ’50

 PICCOLA ARCADIA SAVONESE!!!

Com’era bello il savonese e la Valbormida industriale degli anni ’50, con le sue ciminiere fumanti, le cokerie grondanti di fuoco e vapore, i vagonetti sempre in movimento, gli altiforni colanti di acciaio, le aziende chimiche dal pennacchio giallo: insomma tutto il mondo operoso del carbone e dell’acciaio, quando ci si ammalava di silicosi e l’amianto era considerato il miglior isolante in commercio.

Se… leggete… questo pezzo, che infiora il giornale della Camera di Commercio di Savona, non potrete (se avete una certa età)non asciugarvi una “furtiva lacrima”, al pensiero di quei tempi duri, nei quali i nostri padri e nonni hanno patito la fame e quindi il “fil di fumo” rappresentava un sicuro scudo alla   miseria ed anche una garanzia

Per figli e nipoti anche a costo di contrarre malattie invalidanti e/o mortali, di cui nessuno parlava, perché la cultura del tempo non contemplava i cosiddetti “interessi diffusi” , cioè la tutela di quegli standard ambientali non monetizzabili e che , appartenendo a tutti in quanto esseri viventi, non possono essere “privatizzati” da parte chicchessia. Ecco perché fa grande tristezza sentire un segretario della CGIL che esorta allo sciopero contro i cittadini dei comitati, ed un segretario provinciale del PD (partito democratico, avete letto bene) che lo appoggia apertamente, mettendosi in lista tra gli zelatori di questa o quella multinazionale. Forse questi signori, si sono fermati ai “mitici”anni nei quali l’olocausto delle morti da lavoro toccò il punto massimo del 2° dopoguerra. Da allora, molta strada e’ stata compiuta, parecchi paletti piantati a difesa della società civile, il più importante dei quali si limita a dire che non e’ ammesso il “mercato” della salute e dei beni primari! A nessuno deve essere concesso di imporre servitù territoriali che ledano il futuro nostro e dei nostri discendenti ne’ può pretendere che i danni alla salute del singolo ricadano sulla finanza pubblica. Quindi,prima di rievocare, quasi fosse un’arcadia, la “felice stagione” del carbone e dell’acciaio, negando per spirito di parte quanto si era sostenuto in passato, trovate il coraggio di contare le famiglie che sono state colpite da questa strage silenziosa! Se ritenete di negare ogni nesso causale tra inquinamento e patologie tumorali e cardio-circolatorie, abbiate il fegato di indicare fonti e documentazioni internazionali. Domani, 29 novembre 2010, si apre a Cancun (Messico) la conferenza dell’ONU sull’ambiente, nella quale verrà avanzata ufficialmente la proposta di istituire una “corte di giustizia per i delitti ambientali” sulla scorta di quella già esistente sui “crimini di guerra”, nella piena consapevolezza che tali crimini vadano perseguiti penalmente, se provati. Altro che revival degli anni ’50!!!

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