Se fino allo scorso anno, per i donatori di sangue che si recavano all’ospedale S. Paolo di Savona, alla fine della donazione gli veniva consegnato un buono per una colazione presso il bar dell’ospedale, oggi i donatori si devono accontentare di qualche merendina di qualità da mensa aziendale o ospedaliera, neppure di primaria marca.
E’ chiaro a tutti il fondamentale compito che un donatore di sangue volontario svolge, anche per i cittadini italiani e per tale motivo le istituzioni dovrebbero avere una maggiore sensibilità, ma evidentemente la propaganda del paese in piena ripresa economica ed occupazionale della ringhiosa destra italiana si scontra con la dura realtà dei tagli alla spesa socio sanitaria a tutti i livelli, anche nei particolari di minore importanza.
Comunque, quando ci sono da riscuotere soldi non si bada a spese per l’installazione di nuovi avveniristici parcometri, mentre i malandati ascensori o le sempre guaste macchine per la diagnostica radiologica dell’ospedale S. Paolo possono attendere.
Ci domandiamo cosa ne pensi il nuovo direttore sanitario dell’Asl Savonese da poco insediatosi.