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rispondo…

… all’ing. Forzano. Innanzitutto, sulla visione “personale”. La mia narrazione, per quanto tenti di essere più obiettiva possibile, inevitabilmente riflette una interpretazione personale. E se in qualche punto puo’ sembrare che faccia dell’ironia, e’ anche per dare un tono piu’ leggero a un resoconto che, forse, altrimenti nessuno leggerebbe. Vezzi da scrittrice. Riguardo il primo punto, non intendevo affatto fare polemica, spiegando che era stata effettuata tutta la presentazione, ma solo cronaca, perche’ in effetti cosi’ e’ stato, e per spiegare il dilungarsi della discussione che ci ha costretti a rimandare una pratica urgente ad altra Commissione apposita. Secondo punto: io non dubito affatto della competenza e della esaustivita’ degli studi e delle proposte del comitato, tanto che quando dico “non e’ stato trattato questo punto o quell’altro”, mi riferisco proprio alla specifica presentazione, non al lavoro del comitato nel suo insieme, che immagino senz’altro ben piu’ esaustivo e completo e a trecentosessanta gradi. Terzo punto: l’espressione del mio sgomento circa la contrapposizione ospedale-autostrada, era riferita alle parole del consigliere Arecco, non alla presentazione. Riguardo il traffico e i tagli ai trasporti dati per certi… be’, a mia volta chiedo: cosa risponde l’ing. Forzano all’affermazione secondo cui, con tagli del 73% ai treni e del 50 % ai bus sarebbe la paralisi e il caos, con o senza caselli? E io questo non lo daro’ MAI per scontato, mi battero’ sempre per evitarlo con tutte le mie forze, perche’ una societa’ che taglia sanita’ e trasporti pubblici e lavoro e ambiente e protezione del territorio e’ una societa’ malata profondamente e prossima alla sua fine ingloriosa. Non mi sarei mai sognata di cercarmi la “grana” della politica se non per battermi con tutte le mie forze contro la mancanza di futuro che ci affligge. E chi mi ha mandato in Comune, forse una minoranza di utopisti velleitari secondo l’ing. Forzano, la pensa proprio come me. Cosa suggerisco io? Un punto di partenza completamente nuovo per costruire la nostra societa’, perche’ questa deriva lo vediamo a cosa ci ha portato e a cosa ci portera’, visto che siamo in crisi irreversibile e planetaria, economica, ambientale, sociale. Scoraggiare il trasporto privato anche penalizzando il traffico in centro, a costo di aumentare tariffe dei parcheggi per i non residenti se non ad arrivare addirittura a un pedaggio d’ingresso in città per le auto con solo conducente a bordo. Realizzare parcheggi periferici e lottare contro la sosta selvaggia e in doppia fila. La maggior parte di quel traffico di cui si parla e’ assolutamente inutile, pigra e cattiva abitudine che si dovrebbe contrastare, accettando una buona volta che il mezzo privato non e’ un diritto inalienabile ad andare dove ci pare e far quel che ci pare sempre e comunque. Creare una rete di piste ciclabili degne di tale nome, efficienti e sicure. Non investire neanche un centesimo, e ripeto neanche un centesimo, e ribadisco neanche un centesimo, in infrastrutture certo necessarie prima ma ora fuori tempo massimo. Investire tutto nella mobilità pubblica, che da’ occupazione, rende le città piu’ civili e vivibili. Non sapro’ esporre perfettamente le mie idee non essendo tecnico del ramo, ma so che in altre citta’ e situazioni queste idee sono state perfettamente realizzate, con semplicita’ e senza sconfinare nell’utopia. E so che si potrebbe fare anche qui, basterebbe volerlo, e cambiare un pochino della nostra mentalita’ collettiva barattando la nostra pigrizia in cambio, nientemeno, di un briciolo di futuro. Non e’ colpa mia se preferisco prendere in esame le citta’ del nord Europa anziche’ le megalopoli californiane. Non solo per questioni di preferenza ma anche di scala. Infine, mi spiace molto infognarmi in polemiche, perche’ ho il massimo rispetto e attenzione per il lavoro e le idee dell’ing. Forzano e del suo comitato, che non ci tengo affatto a denigrare. Basterebbe prendere atto che condivido solo una parte del suo punto di vista. Magari si potrebbe dialogare partendo da qui, per contribuire a risolvere qualche problema di questa citta’, anziche’ da alcuni aspetti di fondo che ci vedono irrimediabilmente divisi. Milena Debenedetti

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