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Ripamonti, tra speranze e scetticismo: la CGIL attende risposte per il futuro del Savonese

La nomina di Paolo Ripamonti come nuovo assessore regionale ha inizialmente acceso speranze tra le fila della CGIL savonese. Il segretario Andrea Pasa, pur mantenendo una posizione critica verso la Lega, aveva espresso fiducia formale nelle capacità del neo-assessore di affrontare le numerose crisi industriali che affliggono il Savonese….leggi… tuttavia, le recenti dichiarazioni del segretario tradiscono un cambio di tono: più che una fiducia piena, quella verso Ripamonti sembra ormai una “fiducia obbligata”.
Sulla scrivania del nuovo assessore si accumulano dossier di emergenza con vertenze aperte che minacciano l’occupazione e il tessuto produttivo del territorio.
Nonostante l’entusiasmo iniziale di Ripamonti, che ha scherzato affermando che la CGIL lo tratta meglio di sua madre cresce il scetticismo sulla capacità dell’assessore di tradurre le promesse in azioni concrete.
Le aspettative verso Ripamonti si inseriscono in un quadro economico e sociale allarmante. Secondo i dati della CGIL, il Savonese affronta una crisi sistemica: il 90% dei nuovi contratti è precario, con stipendi tra i più bassi del Nord-Ovest, c’è bisogno di attrarre investimenti indispensabili per rilanciare l’occupazione.
Per Ripamonti, il mandato inizia in salita, con una sfida cruciale per dimostrare che il Savonese non è condannato a un declino irreversibile, ma può aspirare a una ripresa economica e sociale concreta.

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