Grande soddisfazione oggi per i savonesi: il Consiglio regionale ha votato all’unanimità contro il progetto del rigassificatore. Una decisione attesa e sentita, che rappresenta un chiaro segnale di opposizione a un’opera giudicata da molti dannosa per il territorio e l’ambiente.
Tuttavia, un episodio accaduto durante la votazione ha lasciato perplessi molti cittadini. Andrea Orlando, non uno qualunque dell’opposizione, ma l’ex candidato presidente e attuale capogruppo del PD, si è inspiegabilmente assentato proprio al momento del voto. Eppure era stato presente in aula durante il dibattito.
La sua assenza avrà sicuramente una giustificazione – forse un imprevisto personale o un problema di salute, come ironicamente suggerito da qualcuno, magari legato alla prostata – ma non ha certo contribuito a rafforzare la sua immagine politica. Anzi, ha dato adito a critiche e commenti sarcastici che certamente non giovano alla sua credibilità.
Questo episodio richiama alla memoria un fatto analogo avvenuto qualche anno fa, sempre in Regione. In quell’occasione si discuteva la mozione contro la centrale a carbone di Vado Ligure, e anche allora ci fu un’assenza clamorosa: un assessore, incredibilmente, si allontanò dall’aula proprio al momento del voto decisivo. Coincidenze? Disattenzione? O forse un’abitudine che la politica ligure fatica a scrollarsi di dosso?
Quel che è certo è che queste vicende non passano inosservate agli occhi dell’opinione pubblica, che si aspetta da chi li rappresenta fermezza, coerenza e presenza, soprattutto in momenti chiave come questi. Per il bene della politica, sarebbe auspicabile che certi “incidenti” non si ripetano più.