Attorno alla vicenda del progettato rigassificatore da installare nella rada di Savona – Vado si sta sviluppando un intreccio fondato sul confronto politico e sociale all’interno del quale sta emergendo un nodo istituzionale di grande rilevanza circa il ruolo della Regione, e in particolare della Presidenza della Giunta, del sistema degli enti locali, delle diverse istituzioni e dell’insieme della popolazione.
Dall’alto, appunto dalla Presidenza della Giunta Regionale, si sta tentando di demonizzare qualsiasi posizione critica e di ricerca di approfondimento nel merito definendole – addirittura – oscurantiste e tendenti a bloccare non si sa quale ipotesi di sviluppo. Invece, verso queste posizioni problematiche e di impegno politico e sociale debbono essere espressi appoggio e condivisione nell’impegno.
A questo proposito spicca la posizione degli insegnanti dell’istituto scolastico di Quiliano la cui presa di posizione a favore dell’integrità del territorio del loro Comune, che dovrebbe – alla fine – essere quello maggiormente asservito agli impianti necessari per l’inoltro del gas liquefatto (stazione di pompaggio, tubi interrati) ha suscitato le ire dei vertici regionali, arrivati addirittura a minacciare ritorsioni attraverso il Ministero della Pubblica Istruzione ( o come si chiama adesso, tralasciando per carità di patria l’analisi dell’aggiunta della dizione “del merito”). Si tratta di un atto gravissimo al riguardo del rispetto delle competenze istituzionali e del dialogo democratico che viola apertamente l’articolo 33 della Costituzione repubblicana.
In pratica, si nega una possibilità di espressione di giudizio ad un soggetto (il corpo insegnante di un istituto scolastico) cui è delegata l’educazione morale e civile dei giovani: si vuole impedire che, attraverso l’educazione, si possa far crescere una coscienza rispetto ai problemi di grande attualità che circondano la vita di tutti e che vanno affrontati attraverso la partecipazione democratica e non al di sopra dei cittadini, delle organizzazioni sociali, degli enti locali.
La libertà di insegnamento e di presa di posizione da parte del mondo scolastico è fatto sacrosantamente da affermare e da difendere.
Non va dimenticato che il richiamo che la Presidenza della Giunta Regionale ha espresso, minacciando di rivolgersi al Ministro della Pubblica Istruzione, si verifica in un quadro dove dallo stesso Ministero sono già state avanzate intenzioni ed espressioni che, utilizzando stereotipi che dovrebbe essere abbandonati da tempo, assomigliano fortemente alle antiche “veline” del fu Ministero della Cultura Popolare (il famigerato Minculpop).
Savona, 4 settembre 2023
Franco Astengo, Bruno Marengo