Rigassificatore – Conferenza interessante ieri ai Serenella. L’orizzonte si allarga, guardiamo avanti!

Conferenza interessante ieri ai Serenella con ragionamenti e spiegazioni concrete, numeri utili esperti assolutamente all’altezza delle necessità. Qualcuno ha provato con i suoi discorsi di accettazione della necessità energetica del rigassificatore senza scalfire il valore di quanto detto contro quell’opera dalla maggioranza degli interventi.Dopo di che viene la parte importante e non detta: le idee devono diventare realtà. Se pensiamo alle comunità energetiche, a forme di consorzi per l’energia (nel cuneese recentemente 21 comuni si sono consorziati per autoprodurre energia) bisogna creare in parallelo percorsi concreti, organizzativi che li rendano possibili.
Mettere a frutto esperti del settore con imprese, con progettisti e autorità, con categorie interessate e istituzioni locali.
E’ un lavoro politico territoriale per far circolare esempi virtuosi e informazioni, per far pressione sulle autorità locali (sindaci) che smettano di fare fiumi di parole, costruendo opportunità pragmatiche ed usino la loro influenza per unire gli “attori” di questo importante gioco( Savona ad oggi non ha ancora un Energy Manager, pur previsto da legge nazionale).
Il prof. Tartaglia a mio giudizio , ha detto con una parola la sua ragione anti-rigassificatore, cioè ha parlato di alternative energetiche DIFFUSE : vuol dire che i cittadini devono diventare padroni dell’energia che usano appunto in modo diffuso e democratico
Poichè le grandi imprese del capitalismo come la Tirreno Power che ieri ha annunciato l’avviamento di un progetto nel suo sito a Vado di produzione di energia elettrica con impianto a pannelli foto-voltaici, sono il passo per rimanere prigionieri di forme di energia a proprietà concentrata, se pur meno impattante ambientalmente e quindi per rimanere nel ricatto di mercato in cui il cittadino può solo scegliere il modo per impiccarsi.
Indispensabile un lavoro attraverso un percorso concreto che metta le istituzioni a rivedere, revisionare le regole della burocrazia tecnica che oggi sono una pastoia quasi insuperabile ad ogni autoproduzione energetica sostenibile, anche rivendicando risorse che lo stato TOGLIE ai comuni per aggiornare personale e per agire con celerità e competenza nell’interesse dei propri abitanti.
Oggi NON esiste una struttura politico-sociale che faccia questo percorso virtuoso, raccolga esempi, testimonianze, dia voce ad esperti e imprese locali creando informazione e lavoro socialmente utile, non distruttivo. Devono farsene carico gruppi attivi e sociali, è il passo che costituisce pur nella non semplicità, la VERA alternativa al rigassificatore nel futuro prossimo, le risorse umane ci sono serve trovare obiettivi comuni e tessere la tela…
Gianni Gatti Attac Savona

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