In occasione dell’apertura, nella zona, della “normale” stagione della caccia al cinghiale, OSA aveva testualmente affermato:
“la caccia, anche in relazione alla diffusione della PSA è, come asseriscono fior di esperti, dannosa e ne favorisce la propagazione: inseguiti dai cani da caccia, i cinghiali fuggono e gli infetti portano in giro la malattia, che è molto resistente e diffusiva al semplice contatto.
Ma non solo, ribadendo alle consuete affermazioni di politici, commissari alla peste suina, agricoltori, cacciatori e loro amici, OSA diceva:
“Di fronte ai testardi propositi degli enti locali e regionali di continuare a sostenere il “depopolamento” dei cinghiali con le battute di caccia per contrastare la peste suina, OSA ricorda malinconicamente quanto asserito dalla commissione europea EUVET e da molti scienziati sull’argomento: ridurre a zero la popolazione di cinghiali è impossibile, la caccia non riduce ma moltiplica i cinghiali e può favorire la diffusione della malattia, mentre le recinzioni sono un valido sistema di contrastarla, purchè lo si faccia rapidamente e si mettano a disposizione i fondi necessari e le tecnologie disponibili.”
Ed è tutto.