Residenze sulla spiaggia, ma autocritica…niente?

Residenze sulla spiaggia, ma autocritica…niente?
Gli ultimi annunci della Giunta Comunale in tema di urbanistica, sono esclusivamente mirati alla costruzione di nuove residenze (Vecchio San Paolo, Crescent 2, Cantieri Solimano sulla spiaggia di ponente), appaiono privi di una autocritica, indispensabile per chi si accinge a formare il futuro della città: quale futuro propone chi non si accorge degli errori fatti? Se lo ricorda Di Tullio che….
 nel suo PUC, nel Documento degli Obiettivi, a pag. 45, ha scritto che “Savona offre posti di lavoro percentualmente al di sopra del proprio fabbisogno fisiologico”? Si rende conto con quale insensatezza egli abbia indirizzato il futuro della città: la traduzione in pratica di quella frase è che gli spazi residui vanno destinati a residenze perché di posti di lavoro ce ne sono già troppi.

Vediamo di aiutarlo a ricordare gli errori. Il primo, di cui ha colpa l’intera classe dirigente comunale, pubblica e privata, avvenne in occasione del fallimento perfetto dell’Italsider. Se all’azienda fosse stato riconosciuto, per la cessione delle aree servite per costruire i Crescent, il valore della destinazione residenziale anziché quello industriale, e quindi 11 miliardi in più, come risultò dalla stima richiesta dalla Magistratura, oggi noi avremmo, in porto, nelle aree a mare rispetto alla ferrovia, ancora una fabbrica con 150 operai e 200 di indotto, unica metalmeccanica di precisione a filo di banchina dell’intero Mediterraneo, con un immenso mercato a disposizione per la spedizione di moduli impiantistici premontati e precollaudati (che già aveva fornito in Brasile e a Singapore). Invece quei soldi furono generosamente lasciati all’imprenditore delle residenze. Vinsero avidità, ignoranza  e cecità.

Un secondo errore fu la destinazione a centro commerciale dell’area della Metalmetron. Mentre tutta l’Italia del Nord si riempiva di piccole aziende artigianali e industriali avanzate, Savona destinava le uniche aree produttive rimaste a Centro Commerciale, col triplo risultato negativo di non consentire lo sviluppo di imprese produttive nuove, di insediare strutture concorrenti con il sistema commerciale cittadino, di sottrarre all’economia cittadina la grossa fetta di compensi al terziario (commercialisti, avvocati, pubblicitari, assicuratori ecc.) che i centri Commerciali incamerano e spendono altrove.

Pensare di riempire i cortili del Vecchio San Paolo con dei cubi per parcheggio che chiudono gli spazi anziché aprirli, significa trasformare l’unica opportunità di attrattiva del Centro cittadino (un vecchio palazzo storico, trasparente al piano terra dove la possibilità di attraversare in una sorta di souk nobile, consentirebbe una suggestione commerciale di grande qualità), in un banale palazzotto opaco con due piccoli slarghi. Piuttosto, rinunci ai parcheggi al Vecchio San Paolo, si faccia dare i soldi corrispondenti e realizzi un parcheggio sottoterra in Piazza Giulio II o sotto il piazzale della vecchia stazione. Così finisce la storia del recupero, ancora prima.

Così pure autorizzare la variante da Residenza Turistico Alberghiera a residenze al Crescent 2, è il tradimento anche dell’ultimo dei tanti impegni, tutti traditi, di quando nacque il progetto (ricordo che il progetto passò perché prevedeva area artigianale, ricchi oneri di urbanizzazione, aspetto leggero, sede dell‘agenzia del turismo, tutte cose, fetta dopo fetta, sparite). Se l’imprenditore non ritiene più che ci sia spazio commerciale per la parte dedicata alle residenze turistico alberghiere del Crescent 2, rinunci a costruirlo e indennizzi la collettività per i posti di lavoro non creati, per i quali si era impegnato.

Per i Cantieri Solimano di nuovo un’occasione buttata: è un’area capace di dare una qualificazione turistica significativa, con molti posti di lavoro, essendo una delle più lunghe e belle spiagge della Liguria e quindi va bene il cemento (poco) ma solo per edifici per servizi turistici e commerciali, con i loro posti di lavoro. Basta residenze!!!! Se l’imprenditore non accetta questo indirizzo, pazienza, passi la mano ad un altro più capace.

“Non si può stare fermi a  guardare occasioni che sfuggono” dice Di Tullio. Ma è proprio con le scelte sue e di chi l’ha preceduto, che la città perde le sue occasioni (mentre gli imprenditori interessati colgono le loro). Abbiamo tre occasioni a Savona, Litorale di Ponente, Vecchi San paolo, Miramare, vogliamo buttare via anche queste per favorire gli imprenditori di turno?

Ma possibile che il popolo che ha dato mandato a Berruti, sopporti l’autocastrazione della città?

Roberto Cuneo

Italia Nostra Savona

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