Raccolta rifiuti: il grande fallimento della giunta Russo

La gestione dei rifiuti nel comune di Savona è ormai diventata un problema cronico, simbolo dell’incapacità della giunta Russo di affrontare una questione tanto complessa quanto centrale per il benessere della città. Nonostante anni di promesse e dichiarazioni altisonanti, il risultato è sotto gli occhi di tutti: una città senza impianti di trattamento rifiuti, costretta a dipendere completamente da strutture esterne e con un sistema organizzativo gestito da SEA-S che continua a mostrare tutte le sue inefficienze.
Nel perimetro comunale savonese non esistono discariche, impianti per il trattamento di carta, vetro, plastica, o qualsiasi altra tipologia di rifiuto. Questa totale assenza di infrastrutture è un chiaro segno di una visione miope e di una gestione incapace di guardare al futuro. Se da una parte è vero che l’urbanizzazione del territorio non facilita la creazione di nuove strutture, dall’altra è innegabile che altre città con caratteristiche simili hanno saputo trovare soluzioni innovative e sostenibili.
Savona, invece, si trova a dover sopportare costi elevatissimi per il trasporto dei rifiuti fuori città, con ricadute economiche dirette sui cittadini, già gravati da un reddito medio pro capite in calo e da una pressione fiscale non trascurabile.
I disservizi sono ormai all’ordine del giorno: raccolta inefficiente, mancanza di un serio piano con continui rinvii e comunicazioni poco trasparenti con la cittadinanza. Si naviga a vista, senza un progetto a lungo termine che tenga conto delle nuove direttive nazionali ed europee in materia di sostenibilità ambientale.
Con un calo costante della popolazione e un reddito medio pro capite che non lascia molto spazio a margini di spesa, viene da chiedersi se Savona e i suoi cittadini possano davvero permettersi un sistema di gestione dei rifiuti conforme agli standard più avanzati. La risposta non è semplice, ma l’attuale situazione non può certo essere la soluzione. La gestione dei rifiuti è un servizio essenziale, che non può essere rimandato o ignorato.
È evidente che la città necessita di un cambio di rotta radicale. Serve un piano strategico che preveda:
1.Investimenti in infrastrutture: anche su scala sovracomunale, per ridurre i costi di trasporto e favorire l’autonomia gestionale.
2.Riorganizzazione di SEA-S: con obiettivi chiari e misurabili
3.Coinvolgimento dei cittadini: attraverso campagne di sensibilizzazione e incentivi concreti per chi partecipa attivamente alla gestione sostenibile dei rifiuti.
La giunta Russo ha dimostrato di non essere all’altezza della sfida, servono visione, coraggio e, soprattutto, la volontà di mettere al centro i bisogni della città e dei suoi cittadini.

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