Raccolta differenziata a Savona, Di Tullio (Federconsumatori) su La Stampa: serviva una campagna seria e uguale per tutti

La raccolta differenziata a Savona continua a generare critiche e malumori. Non tanto per l’obiettivo – condiviso da molti – di migliorare la gestione dei rifiuti, quanto per il metodo adottato: un modello percepito come imposto dall’alto, privo di una campagna informativa adeguata e, soprattutto, iniquo nei confronti dei cittadini.

È questo, in sintesi, il giudizio espresso da Livio Di Tullio, presidente di Federconsumatori Savona, intervistato da La Stampa. Secondo Di Tullio, l’introduzione del porta a porta non è stata accompagnata da un processo di preparazione efficace: i cittadini si sono trovati a gestire un cambiamento importante senza strumenti, informazioni o supporto. La mancanza di una comunicazione chiara, aggiunge, ha contribuito a generare confusione, disorientamento e comprensibile rabbia tra la popolazione.

Di Tullio ha inoltre criticato la modalità con cui il servizio è stato avviato, definendola eccessivamente autoritaria e priva di una fase organizzativa seria. A suo parere, un approccio più partecipativo e meglio pianificato avrebbe potuto evitare molti dei disagi che si stanno verificando.

Tra i nodi più critici segnalati da Federconsumatori c’è la disparità di trattamento tra le diverse zone della città. Di Tullio ha sottolineato come alcuni cittadini, soprattutto nei quartieri periferici, debbano affrontare maggiori disagi logistici ed economici per ottenere lo stesso servizio garantito altrove in modo più semplice e gratuito. Una situazione che ritiene inaccettabile, e che – a suo avviso – mina il principio di equità su cui dovrebbe basarsi ogni servizio pubblico.

Il crescente malcontento si è già tradotto in manifestazioni di protesta, come dimostra lo striscione apparso recentemente in città con la scritta: “Rifiutiamo questa porta a porta. Riciclatevi voi!” – un segnale eloquente del livello di frustrazione raggiunto.

Federconsumatori, fa sapere Di Tullio, continuerà a monitorare la situazione, con l’obiettivo di difendere i diritti dei cittadini e promuovere un servizio equo, trasparente e ben organizzato. Secondo lui, la collaborazione tra amministrazione e popolazione è fondamentale, ma non può essere pretesa senza prima offrire chiarezza, rispetto e condizioni uguali per tutti.

Nel frattempo, dal Comune tutto tace. Nessuna autocritica, nessun segnale di ascolto. Eppure, il problema non è una semplice polemica passeggera da silenziare sui social, ma una questione di responsabilità amministrativa. Forse è il momento di smettere di nascondersi e iniziare, finalmente, ad ascoltare davvero chi questa città la vive ogni giorno.

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