Viene rabbia apprendendo la notizia dello scioglimento del Comitato “Amici del San Paolo” dopo sette anni di lotte per l’ospedale cittadino…leggi
La rabbia sale leggendo le dichiarazioni del Sindaco e dell’associazione il Rosso non è il Nero
Russo scrive al comitato… “Ritengo che il ruolo svolto dal Comitato in questi ultimi anni sia stato di fondamentale importanza e desidero affermarlo con chiarezza per darne atto nella mia attuale qualità di Sindaco di Savona, che di questo vi ringrazia. Tuttavia devo dire che non condivido il bilancio sostanzialmente negativo tracciato e ritengo che la vostra funzione non sia affatto cessata, seppure in uno scenario probabilmente diverso da quello in cui il Comitato è nato”.
Non sappiamo di quale scenario diverso parla visto per l’ospedale non ha fatto nulla e probabilmente passerà alla storia come il sindaco che si è fatto fregare la centrale operativa del 118, modello nato a Savona, senza muovere un dito.
Per quanto riguarda l’associazione “il Rosso non è il nero” da tempo tutti hanno capito che nero non è ma, da qualche anno, non è più neppure rosso.
Solidarietà e un ringraziamento al comitato “Amici del SanPaolo” per il grande lavoro svolto
LA CHIUSURA DEL COMITATO “AMICI DEL SAN PAOLO” di Franco Astengo (Associazione “Il Rosso non è il Nero”)
Chiude i battenti il “Comitato Amici del San Paolo”.
Una battuta d’arresto per l’insieme dell’impegno civile e morale nella nostra Città ( e oltre) che si verifica nonostante il bilancio di una serie di importanti risultati ottenuti nel corso di 7 anni e l’esposizione di una imponente mole di lavoro guidato con grande competenza dal presidente Giampiero Storti.
Nella relazione conclusiva lo stesso Storti segnala indifferenza e distacco da più parti, dalle istituzioni così come dall’interno dello stesso mondo della sanità e richiama tutti ad assolvere i propri compiti per risolvere i gravi problemi che prima ancora del nostro Ospedale affliggono l’intera sanità pubblica.
La sanità pubblica, bene prezioso della nostra convivenza civile, è sottoposta da tempo ad un durissimo attacco da parte dei fautori della privatizzazione della salute e del mantenimento e l’accrescimento di zone privilegiate realizzate attraverso lo sfruttamento di risorse che dovrebbero essere universalmente a disponibili.
Il potenziamento dell’Ospedale San Paolo deve necessariamente far parte di questo impegno generale a favore della sanità pubblica, elemento portante dell’identità costituzionale: non si tratta di questione corporativa o – peggio – geopolitica in un ristretto ambito territoriale ma tema di grande valore sociale, economico, etico e morale.
La presenza di soggetti associativi rappresentanti l’impegno – prima di tutto – della società civile e delle competenze specifiche appare fattore indispensabile per un adeguato sviluppo nella capacità di proposta per una tematica così importante: la chiusura dell’Associazione “Amici del San Paolo” , se confermata, rappresenterebbe un passo indietro di rilevante portata sul quale tutta la Città, in primo luogo le sue istituzioni rappresentative, è chiamata a riflettere non abbandonando all’oblio una tematica fondamentale per la qualità della vita.