Site icon UOMINI LIBERI

Questa classe dirigente verrà congedata per non aver difeso i diritti e i beni collettivi

Oggi bitume, carbone, cementificazione, domani inceneritore e privatizzazione dell’acqua: questa classe dirigente verrà messa alla porta e congedata per non aver difeso i diritti e i beni collettivi, grazie non all’opposizione dei populisti ma dei cittadini.

La questione del bitume segna la sconfitta politica della classe dirigente savonese. E’ sterile oggi aggrapparsi a una incomprensione semantica, per cui la Giunta non avrebbe capito la portata dell’impianto: in realtà la politica savonese sapeva bene quello che sarebbe stato il progetto al porto dello stoccaggio di 45.000 tonnellate di bitume fuso, tanto è che fino a qualche giorno fa, nonostante fosse noto da anni la sua pericolosità soprattutto per esalazioni potenzialmente cancerogene (la Rete fermiamo il carbone manifestò dissenso già nell’aprile 2012, come si vede nell’articolo allegato) aveva dichiarato di sostenere il progetto, salvo poi adesso cambiare idea.
Una degli aspetti più sconfortanti è che il PD non ha cambiato idea per paura dello stato di salute della popolazione esposta agli effetti nocivi dei depositi, ma per paura di perdere le elezioni.

D’altronde questa classe dirigente ha da sempre manifestato scarsa empatia con le esigenze della popolazione, soprattutto in temi ambientali. 

Ricordiamo come il segretario del PD qualche giorno fa ha autoassolto il suo partito per la questione della centrale a carbone, mentre le carte dell’inchiesta dimostrano in modo drammaticamente chiaro come tanti alti amministratori appartenenti al suo partito sono indagati non per aver avuto un comportamento “omissivo”, ma un comportamento “attivo nel nascondere la verità”, ovvero nel contrastare i dati sanitari e ambientali provenienti dalla maxiperizia della Procura. In altre parole, si sono messi dalla parte dell’azienda che avrebbe causato centinaia di morti, e non dalla parte dei cittadini.

Stessa incuranza per la salute si è avuta nella gestione dei fumi delle navi in porto, o per la Italiana Coke. 

Ricordiamo inoltre che il PD è anche il partito del cemento, quello che in Liguria ha cementificato ovunque distruggendo per sempre ettari di territorio, con spregio della tutela dell’ambiente. Il PD è la forza politica che raddoppierebbe i volumi residenziali in via Nizza sul mare, senza nessun reale progetto complessivo o visione turistica futura del fronte mare della città. Ricordiamo anche che quando emergevano i sondaggi secondo cui il 90% della popolazione era contraria al cambio di destinazione d’uso del Crescent 2, questa giunta li ignorava in modo arrogante, manifestando nuovamente scarsa sensibilità, per non dire indifferenza, alle istanze che provenivano dai cittadini. 

Gli stessi cittadini che in questi giorni, dopo anni di malumore sottotraccia, hanno alzato la voce in Consiglio Comunale. No, non è populismo, è la vitale e civile reazione a anni di cieca arroganza di questa classe politica, anni in cui la maggioranza spesso sorrideva o leggeva il giornale quando in Consiglio parlavano esponenti dell’opposizione.

Ricordiamo che il PD (attraverso lo Sblocca Italia del governo Renzi) è la forza politica che, secondo alcune fonti, ipotizzerebbe la costruzione di un inceneritore al posto dei gruppi a carbone vadesi, con nuovi gravissimi e devastanti danni per la popolazione; e sarebbe la forza politica che permetterebbe la privatizzazione della gestione dell’acqua di ben 44 comuni della provincia di Savona entro il 30 settembre, un atto grave che ci ricorderemo negli anni futuri.

Cosa diranno i dirigenti provinciali del PD? che non sapevano nulla, reciteranno nuovamente la parte di quelli che cambieranno idea proprio nel momento che non si potranno più cambiare le cose?

A questa politica fallimentare, chi ora alza la voce fa paura non perchè è un ‘populista’, ma perchè è semplicemente e finalmente un ‘cittadino’

STEFANO MILANO

Condividi