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Quando sport e politica si incontrano: un esempio vincente da Quiliano

Il legame tra sport e politica, quando gestito con visione e sinergia, può dare frutti straordinari. Questo è ciò che sta accadendo a Quiliano, un piccolo comune in provincia di Savona, dove il sindaco Nicola Isetta, la vicesindaca Tiziana Bruzzone e il presidente della Polisportiva Quiliano, Aureliano Pastorelli, stanno dimostrando come la collaborazione tra amministrazione comunale e associazioni sportive possa essere una chiave di successo.
In questi giorni, la delegazione quilianese, composta dal sindaco Isetta, la vice Bruzzone e Pastorelli, è in viaggio verso la Slovenia, invitata dal sindaco di Ajdovščina per partecipare all’inaugurazione del nuovo palazzetto dello sport della città slovena. Un invito prestigioso che sottolinea il legame di amicizia e collaborazione internazionale che Quiliano ha saputo instaurare con questa cittadina, fondata su valori comuni di promozione sportiva e sociale.
Oltre ai rappresentanti istituzionali, a fare parte della delegazione c’è anche la squadra di ginnastica ritmica della Polisportiva Quiliano, che rappresenterà la comunità quilianese durante l’inaugurazione. La presenza di una squadra sportiva locale in un evento di rilevanza internazionale evidenzia come il progetto sportivo di Quiliano non si limiti ai confini territoriali, ma abbia una proiezione di ampio respiro, portando i valori dello sport come ambasciatori di dialogo e collaborazione tra nazioni.

Un modello da seguire
L’ammirazione per la gestione sportiva di Quiliano non si ferma ai confini del comune. A Savona, molti vedono con rimpianto la mancanza di un’amministrazione comunale altrettanto proattiva e lungimirante nel campo sportivo. In particolare, c’è chi sottolinea come Aureliano Pastorelli, attuale presidente della Consulta dello Sport, sarebbe stato un ottimo assessore allo sport per la città di Savona. La sua esperienza e il suo impegno a favore dello sport hanno trasformato la Polisportiva Quiliano in un punto di riferimento non solo a livello locale, ma anche internazionale, come dimostra il viaggio in Slovenia.
Quiliano ha saputo investire nello sport come strumento di inclusione, educazione e crescita sociale. La stretta collaborazione tra il comune e la Polisportiva è un esempio virtuoso di come la politica, quando ben indirizzata, possa sostenere e amplificare l’impatto positivo delle associazioni sportive sul territorio. Sotto la guida di Pastorelli, la Polisportiva Quiliano ha sviluppato progetti che hanno coinvolto non solo atleti e famiglie, ma anche l’intera comunità, creando una rete di sostegno e partecipazione che è alla base di un tessuto sociale forte e coeso.

Il rimpianto savonese
In contrasto, a Savona la gestione delle politiche sportive appare frammentata e priva di una visione strategica a lungo termine. Molti savonesi si interrogano su come la città, pur disponendo di un potenziale sportivo importante, non riesca a sfruttarlo appieno. Il confronto con Quiliano, che ha saputo promuovere lo sport come motore di crescita e orgoglio comunitario, mette in evidenza le carenze di un’amministrazione che fatica a costruire una visione altrettanto dinamica.
Il rimpianto di non avere Aureliano Pastorelli come assessore allo sport a Savona è condiviso da molti, che riconoscono in lui le capacità di leadership e visione che mancano alla città. Pastorelli ha dimostrato di saper costruire ponti tra amministrazione e realtà sportive, e la sua competenza sarebbe stata preziosa per rilanciare lo sport savonese, non solo a livello competitivo, ma anche come strumento di inclusione sociale e crescita educativa.

La lezione di Quiliano
L’esperienza di Quiliano dimostra che, quando amministrazione e mondo dello sport collaborano in modo strategico, i risultati possono essere straordinari. Non si tratta solo di promuovere competizioni o attività sportive, ma di utilizzare lo sport come leva per il benessere della comunità, per creare opportunità di sviluppo e per tessere reti di collaborazione anche oltre i confini nazionali.
Il viaggio della delegazione quilianese in Slovenia è simbolo di questa apertura internazionale e di una visione che, partendo da un piccolo comune, riesce a parlare a un pubblico più vasto. Lo sport, in questo caso, diventa un veicolo di diplomazia culturale e un ponte tra diverse realtà, portando con sé valori universali di impegno, lealtà e collaborazione.
Quiliano ha offerto un esempio di come lo sport, quando supportato da una politica lungimirante, possa diventare un motore di crescita e sviluppo. Un esempio che, forse, altre città come Savona farebbero bene a seguire, imparando dalla capacità di creare sinergie che guardano al futuro, ma che partono dal presente e dalle esigenze concrete delle persone.

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