QUALE FUTURO? – Dibattito a Vado Ligure

Quale futuro?

Spunti di riflessione tra rassegnazione e impegno

Nonostante il mese di agosto non sia molto adatto per questo tipo di iniziative e nonostante le previsioni prevedessero pioggia,  è stato un buon successo l’incontro di Vivere Vado con i cittadini per parlare di Futuro. Ottima anche la mostra fotografica di Vado vecchia. Al dibattito, moderato dal capo redattore del SecoloXIX, Claudio Caviglia, sono intervenuti  ….

– Angela Fedi ricercatrice in Psicologia Sociale presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, dove insegna Psicologia dei gruppi e dei contesti psicosociali.

Tra i suoi principali interessi di ricerca, le dinamiche gruppali, la partecipazione e lo sviluppo di comunità.

È autrice di numerose pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali, autrice e curatrice di diversi volumi tra cui “Lutto, protesta, democrazia. Per una lettura psicosociale di Madres de Plaza de Mayo, H.I.J.O.S. e Herman@s” (2008, Liguori) e “Oltre il Nimby. La dimensione psicosociale della protesta contro le grandi opere” (2008, FrancoAngeli) sui noti movimenti delle madri dei desaparecidos argentini e sul movimento NoTav della Val di Susa.  (tra pochi giorni publicheremo il suo intervento)

– Antonio Gambale.. (leggi il suo Curriculum) … ingegnere meccanico di Genova specializzato nel settore dei trasporti (uno dei grandi elettori del Sindaco Doria), ha affrontato il rapporto fra costi e benefici dei progetti di investimento a lungo termine.

– Roberta Mulas pediatra.  Originaria di Genova  vive a Savona da 13 anni. Ho lavorato in pediatria al San paolo per 13 anni e dall’ottobre 2012 è pediatra di base a Vado Ligure

ECCO IL SUO INTERVENTO

I miei pazientini sono per metà di Vado-Quiliano e per metà di Savona

Mi è stato richiesta una testimonianza circa le patologie piu frequenti che riscontro nei bambini.

Premetto che non ho fatto uno studio epidemiologico preciso e che non ho numeri con me.

Posso dire che le patologie respiratorie sono le cause piu frequenti di visita presso il mio studio, così come lo sono presso il pronto soccorso.

La tosse in particolare è il sintomo predominante, assai disturbante per il bambino e la famiglia, frustrante per il pediatra che deve curare il sintomo spesso con scarsi risultati. Io dico spesso alle mamme che togliere la tosse con un sedativo o quant’altro è come nascondere la spazzatura sotto il tappeto. Dobbiamo togliere la causa. Un mio collega savonese ha coniato il termine “tosse di Savona”.

Sicuramente le forme virali soprattutto durante il periodo invernale hanno un ruolo importante. Ma perché i bambini si ammalano così spesso? Non certo per i colpi d’aria…ma per l’aria “sporca” forse sì.

Una recentissima nota della società italiana di malattie respiratorie infantili dice che le malattie respiratorie nei bambini aumentano per colpa dell’inquinamento ambientale, sia dentro che fuori le mura domestiche (il 33% dei bb sotto i 5 aa si ammala per cause ambientali, WHO). Esiste un progetto europeo chiamato Escape sullo stato dell’inquinamento dell’aria che classifica le città italiane come quelle più a rischio in Europa.

Perche i bambini sono più a rischio? Per l’immaturità polmonare, perché per unità di peso inalano un volume d’aria doppio rispetto all’adulto, perché passano più tempo all’aria aperta, perché sono bassi e quindi più vicini agli scarichi deli autoveicoli.

L’inquinamento delle città, causato prevalentemente dalle polveri sottili derivanti dai processi di combustione, le cosiddette PM 10 e 2,5, costituisce oggi una delle principali cause dell’aumento delle allergie e delle malattie respiratorie nei bambini che vivono in contesti urbani a contatto con lo smog. Questo accade perché le polveri sottili non vengono filtrate dal naso e in questo modo raggiungono più facilmente le vie respiratorie e i polmoni. Le polveri sottili alterando il normale funzionamento delle ciglia che ricoprono le vie aeree  e veicolando sostanze tossiche, quali benzene, idrocarburi policiclici, nitrati, solfati, metalli pesanti, causano infezioni delle alte vie aeree, bronchiti e broncospasmi ricorrenti che sono patologie molto diffuse tra i più piccoli. Esistono inoltre polveri ancora più sottili, < 0,1 micron, che derivano dai processi di combustione, che oltrepassano gli alveoli e vanno direttamente in circolo la cui tossicità desta ancora più preoccupazione

La prevalenza dell’asma negli ultimi 30 aa nella popolazione pediatrica è passata dal 3% al 10%. Vi sono studi che correlano la quantità di PM10 con la tosse notturna e con gli accessi in PS per asma e bronchiolite. Ad esempio la prevalenza di tosse notturna varia dal 7 al 23% con l’aumentare delle PM 10 da 10 a 35 microgr/m3

Per le polveri sottili vengono indicati dall’ARPAL valori limite di 25 microgr/m3 per le PM 2,5 e di 40 microgr/m3 per le PM10. Guardando i dati della centralina di rilevamento di Vado i valori limite si superano spesso. Ricordiamo che nel nostro territorio la centrale a carbone contribuisce alle polveri sottili nella misura del 35%.

L’inquinamento atmosferisco minaccia seriamente la salute dei nostri figli. Penso che ci sia consapevolezza del problema ma temo che ci sia una sorta di rassegnazione e/o negazione. Meglio pensare che il bambino si ammali per i colpi d’aria o per i maledetti virus o acari o quant’altro piuttosto perché l’aria è sporca. Credo che un genitore si senta impotente di fronte al problema ambiente: come si puo’ evitare di usare la macchina, come si puo’ fare a meno di una centrale a carbone.. e qui mi fermo.

 Oltre agli inquinanti esterni dobbiamo ricordare anche quelli degli ambienti chiusi (emissioni derivanti da impianti di riscaldamento, fumo di sigarette, cucine a gas etc). Relativamente al fumo di sigarette la Simri è scesa in campo con la campagna di comunicazione “Spegni la sigaretta, proteggi il tuo bambino

Termino con una frase del presidente dell’ISDE (Associazione Italiana Medici per l’Ambiente)che mi trova assolutamente concorde: “la salute del bambino è il principale indicatore della salute della popolazione” e ancora “ è diritto fondamentale del bambino crescere e vivere in un ambiente sano”

 

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