“Fratelli coltelli d’Italia” (e la Lega cresce e se la ride).
Volano i coltelli tra i Fratelli d’Italia in Liguria e soprattutto a Savona.Il partito ha fatto un risultato pessimo, 3% a Savona città e 3,3% in tutta la provincia, uno dei peggiori in tutta Italia, contribuendo così in maniera determinante a far sì che il partito non eleggesse nemmeno un rappresentante a Roma nel proporzionale, dopo che Rosso e Berrino, terrorizzati come sempre dall’idea che potesse crescere qualcuno, non avevano strappato nemmeno un uninominale in tutta la regione. |
Il pessimo risultato ha svelato anche il grande inganno della gestione Pizzimbone, che aveva fatto carte false per farsi dare l’incarico da Roma, promettendo a Giorgia Meloni investimenti faraonici e contributi senza fine per la campagna elettorale, salvo poi disimpegnarsi completamente quando ha scoperto che non sarebbe stato candidato.
Da giorni ormai sulle bacheche di Pizzimbone e della Saccone è tutto uno scambio di accuse e di meschinità rivendicando micro-successi elettorali in piccoli comuni per mascherare il flop.
Il dato savonese ha anche palesato che l’appoggio tolto a Fratelli d’Italia a Savona da parte del gruppo di Alessandro Parino ed Emiliano Martino, in favore dell’endorsement verso la Lega, ha mosso diversi voti contribuendo al successo del Carroccio, e portato in area Salvini anche altri esponenti storici della destra savonese in tutta la provincia, come Antonella Bossio, Alberto De Simone, Roberto Socco, Luca Battaglieri e molti altri, che pare abbiano trovato in Ripamonti e Bruzzone interlocutori attenti al contrario del disinteresse di Rosso e Berrino per la provincia di Savona. |