Comunicato stampa divulgato dalla Segreteria dell’ On.le Publio Fiori
Presidente della “Federazione dei Democratici Cristiani”
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TORNA IL CATTOLICESIMO POLITICO PER DARE UN OBBIETTIVO POLITICO ALLE SOLLECITAZIONI DI BENEDETTO XVI On. Fiori, sono mesi che ascoltiamo gli appelli del Papa che vorrebbe un “nuovo impegno dei cattolici” per il Paese. Secondo lei ci sono ancora i cattolici disposti ad impegnarsi in politica? I cattolici ci sono e sono tanti, distribuiti in moltissime piccole associazioni dal nord al sud dell’Italia. La DC l’hanno data per morta e sepolta, ma ha continuato a vivere in centinaia e centinaia di movimenti locali, associazioni, comitati e partiti d’ispirazione cattolica. Questo lo abbiamo scoperto a seguito di una ricerca fatta per individuare quanti fossero questi soggetti in Italia e fino ad oggi ne abbiamo contati oltre 500 sparsi in tutto il paese che hanno continuato a rappresentare la tradizione politica, i valori e lo stile di vita dei cattolici secondo i principi della Dottrina sociale cristiana. Oggi possiamo affermare che c’è una Dc sommersa, “carsica” dispersa in mille rivoli che sta riaffiorando e che si sta ricomponendo in un soggetto unico di tipo federale che a differenza di tutti gli altri partiti di centro rivendica nel cattolicesimo politico la propria esclusiva identità. Se è vero tutto questo, se è vero che c’è una realtà di cattolici fuori dagli schieramenti principali quali sono i suoi progetti? Sappiamo che a luglio ha dato vita alla “Federazione dei Democratici Cristiani”. Quali sono i suoi obiettivi? È vero, la nostra è la prima Federazione di democratici cristiani. È nata all’inizio di luglio anche per dare un obbiettivo politico alle sollecitazioni di Benedetto XVI e sta riunendo tanti gruppi di cattolici che non si sentono rappresentati da questa politica. Dobbiamo tornare ai valori per tanti anni “rappresentati e interpretati” dalla Democrazia Cristiana, valori che non possono essere realizzati dai cattolici che militano in altri partiti. Sono ormai fallite le “due forme di individualismo”, quello liberale e quello sorto dalla fine del comunismo. Dobbiamo elaborare le linee guida di un progetto che recuperi una politica fondata sui principi etici, i valori naturali e i programmi propri della tradizione cattolica in favore della persona e della sua dignità, della famiglia, dell’ambiente, del lavoro, di uno sviluppo integrale e di una crescita anche spirituale come prevede l’art. 4 della Costituzione. Un soggetto, dunque, con una forte identità culturale, ideale e politica….continua Cosa ne pensa di ciò che ha recentemente detto il Ministro dell’Economia e cioè che i numeri vengono prima della politica? E’ un modo di interpretare il ruolo della politica che non condivido. Se il primato è della Sovranità popolare la politica deve sconfiggere i numeri con un bilancio fatto di scelte forti e coraggiose. La società è “bloccata” perché dinanzi al grande deficit pubblico non ci sarebbero le disponibilità finanziarie per affrontare i gravi problemi del momento. Questo è il ritornello che, più o meno, tutti recitano. Ma non è così. Quale dovrebbe essere secondo Lei una vera “politica di bilancio”? Bisogna fare delle scelte. Ogni famiglia fa un bilancio tenendo presente le risorse e le esigenze da soddisfare. Si fa una graduatoria dei bisogni e si adoperano i mezzi a disposizione per le necessità più rilevanti in relazione ai propri principi ispiratori. Così deve fare lo Stato e, quindi, la politica. E’ molto semplice anche se ci vuole chiarezza nei valori di riferimento, coraggio nelle scelte e forza nei provvedimenti da assumere. Facciamo un esempio: è più importante l’aiuto alle famiglie numerose e monoreddito (come prescrive l’art. 31 della Costituzione) o il finanziamento ai partiti, giornali e ad alcune industrie, e i privilegi fiscali alle banche? Credo che una rivisitazione di questa normativa porterebbe nelle casse dello Stato una somma di non meno di 25/30 miliardi di euro all’anno che non solo rappresenterebbe circa il 40% del deficit pubblico, ma consentirebbe l’introduzione del “Quoziente famigliare”, interventi per la riduzione dell’imposizione fiscale ai redditi più bassi e il rilancio degli investimenti infrastrutturali con la ripresa dell’occupazione. Ma c’è dell’altro sul piano dell’evasione fiscale, della lotta alla speculazione finanziaria e della giustizia sociale. Più precisamente? Tutti sono d’accordo nel sostenere che l’evasione fiscale ha raggiunto livelli insostenibili. Bene, che fine hanno fatto questi soldi sottratti in tanti anni alla collettività? Una parte rilevante si è certamente patrimonializzata; pertanto è necessario andare a recuperarla (almeno in parte) con una imposta patrimoniale sulle “grandi ricchezze”. Così come è necessario introdurre la “Tobin Tax” che colpisce le transazioni finanziarie con il duplice risultato di un importante gettito fiscale e l’ individuazione dei soggetti che operano nel settore della speculazione. Lei ha disegnato uno scenario di profondo cambiamento sociale e politico Si credo che questa crisi segni, dopo il fallimento dell’utopia collettivista, la caduta del mito liberista e del mercato salvifico. Penso, però, che ci offra anche importanti opportunità. Dobbiamo trovare un “nuovo modello di sviluppo” ancorato ad una etica condivisa dove anche i valori laici e costituzionali del cattolicesimo politico tornino ad essere un punto di riferimento. Sono molto perplesso. Francamente ancora non si comprende se questo c.d. Centro esista e quale sia il suo programma ideale e politico. Al suo interno c’è di tutto: riferimenti cattolici ma anche spunti laici al limite del neo-paganesimo, posizioni moderate e tentazioni disinvolte che ricordano la fase del compromesso storico e della solidarietà nazionale; ma, soprattutto, si deve registrare l’assenza di una precisa linea programmatica con l’indicazione dei principi di riferimento, delle questioni più rilevanti e delle proposte concrete per risolverle. Noi, viceversa, siamo per una forte identità cattolica e una chiara strategia di programma fondata sulla Dottrina sociale cristiana. E ci riconosceremo nello schieramento che metterà questi valori come punto centrale della sua azione.
Ansa – Fiori, alle amministrative candideremo sacerdoti
Adn – Amministrative: Fiori candiderà sacerdoti, liste per risveglio cattolici
COMUNICATO STAMPA 16/11/2010
La Dr.ssa Cinzia Cammarere Segretario Nazionale Organizzativo, ha comunicato che stanno per iniziare i primi Congressi Regionali della Federazione dei Democratici Cristiani. Il primo avrà luogo il 28 novembre p.v. a Bari presso l’Hotel Excelsior, tra dicembre e gennaio avranno luogo a Roma (per la Regione Lazio) e a Venezia (per la Regione Veneto), seguiranno in Abruzzo, Molise, ecc. Ha poi detto che: “Saranno presto rese pubbliche le nuove nomine in Liguria per quanto riguarda gli incarichi di Dirigenza Regionale e Provinciali e quindi successivamente anche qui avremo un congresso sia del Partito Rinascita Popolare RDC che della Federazione. Tra l’altro nella vostra Regione vi sono tre nostri Capi Dipartimento: Gianluca Panunzio Capo Dipartimento Sanità. Omar Filippini Capo Dipartimento Coordinamento Attività Culturali in Italia e all’estero, Enrico Di Francesco Capo Dipartimento per la Comunicazione. Con il Dr. Panunzio siamo in stretto contatto per dei progetti molto importanti che riguardano l’ambito del suo Dipartimento che credo avranno inizio proprio in Liguria.”
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