Inoltre leggendo il Tuo articolo per dovuta e corretta informazione storico e culturale ti propongo alcuni spunti per poter magari ,dopo, fare considerazioni meno sintomatiche e piu’ illuminate. Ti ricordi il detto : moriro’ e combatterò fino alla fine dei miei ultimi giorni affinchè quella piccola luce possa esistere e continuare a brillare in questo immenso buio colmo di insicurezza, tristezza,rancore e finte verita’…….. Socialismo Il termine “socialismo” ha origine dalla lingua francese negli anni 1820, ma l’idea che i beni dovrebbero essere in comune e tutti dovrebbero averne in egual quantità è molto più vecchia. Elementi socialisti possono essere identificati nello scritto di Platone la Repubblica, nel movimento dei millenari nel Medioevo e nello scritto di Tommaso Moro L’Utopia. Idee socialiste erano presenti anche tra i livellatori e tra altre sette della rivoluzione inglese degli anni 1640, e anche tra i sanculotti più radicali della rivoluzione francese degli anni 1790, anche se non ebbero mai una reale influenza. Il socialismo come corpo coerente di idee risale agli inizi del XIX secolo. I primi socialisti erano utopisti che svilupparono visioni di società ideali basate sull’eguaglianza materiale, nelle quali gli esseri umani cooperavano nella produzione per il beneficio di tutti, senza il bisogno di incentivi materiali, e lo stato veniva sostituito da un sistema di autogoverno o di anarchia. Tra i primi pensatori socialisti vengono annoverati Robert Owen, Claude Henri de Rouvroy, Conte di Saint-Simon, Charles Fourier,Pierre-Joseph Proudhon, Alexander Herzen e Ferdinand Lassalle. ecc.ecc. Paraninfo, è un termine che deriva dalla parola greca paranymphos, composto di -para accanto e -nymphe sposa. Anticamente era usata per indicare chi, nella cerimonia del matrimonio, accompagnava uno o entrambi gli sposi. Generalmente era un amico fidato dello sposo che accompagnava la sposa alla nuova casa. Era presente sia nelle cerimonie nuziali greche che in quelle latine. Un secondo significato è quello di mezzano di matrimoni, in pratica la persona che li combina. Terzo significato, nato in epoca moderna ma usato raramente, è quello di ruffiano. ecc. ecc.
ASCARI Significato e storia Gli àscari (dall’arabo ʿ عسكر ʿaskar, “soldati”, da cui ‘askarī, “soldato”[ erano militi indigeni dell’Africa Orientale Italiana, inquadrati come componenti regolari del Regio Corpo Truppe Coloniali, le forze colonialiitaliane in Africa. Il nome del corpo militare trae origine da un folto gruppo di mercenari, l’Armata Hassan più nota col nome turco di Basci Buzuk (“teste matte”). Questa banda armata era stata fondata in Eritrea da Sangiak Hassan, un avventuriero albanese che intendeva mettersi al servizio dei signorotti locali. Nel 1885 il colonnello Tancredi Saletta, capo del primo Corpo di spedizione italiana in Africa Orientale, comprò i Basci Buzuk, armi, mogli e figli compresi. Vennero inquadrati come regolari nel 1887 dal generaleAntonio Baldissera, alle dipendenze del ministero delle Colonie. Gli indigeni componevano la sola bassa forza, i quadri erano italiani. Nel 1889, con la costituzione dei primi 4 battaglioni eritrei, i basci-buzuk furono ribattezzati con l’appellativo di “ascari”. Gli ascari erano reclutati all’origine in Eritrea e Arabia del sud. Indossavano una divisa con fez rosso e fascia con i colori del battaglione. Erano organizzati in plotoni, compagnie e battaglioni. Per essere arruolati bisognava superare una prova di marcia di circa 60 km. La loro disciplina era molto rigida, specie se impartita dai propri graduati detti Sciumbasci i quali largheggiavano nell’uso del curbasch, uno scudiscio in pelle d’ippopotamo. I reparti di basci-buzuk erano costituiti in orde (la parola orda deriva dal termine turco che significa “esercito”), una sorta di compagnia, e dai buluc, che erano una sorta di plotone. Già durante l’occupazione egiziana, a Massaua vi erano due orde: una interna, che raggruppava gli uomini più validi, destinata ai servizi sussidiari di polizia, ed una esterna (circa 500 uomini), destinata ai cosiddetti “servizi di campagna”, in sostegno alle truppe italiane. Dapprima fanteria leggera, dal 1922 ebbero unità con autoblindo e reparti cammellati, i meharisti. Anche in Libia furono costituiti reparti di ascari che però, durante la repressione della rivolta senussita (1923–1931), furono sciolti a causa dei frequenti episodi di ribellione. Il soldo degli ascari, all’epoca della Battaglia di Adua (1896) era pari ad una lira e mezza al giorno. L’Eritrea fornì il più elevato numero di ascari, che finirono col diventare il maggiore “prodotto” della colonia: nel 1935era impegnato militarmente il 40% della popolazione maschile maggiorenne. Il 1º luglio 2004 sotto l’alto patronato del Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini e del Ministero degli Affari Esteri dello Stato dell’Eritrea Alì Said Abdalla, l’Ambasciatore d’Italia Emanuele Pignatelli e l’onorevole Luigi Ramponi, presidente del “Centro Studi Difesa e Sicurezza”, hanno inaugurato, alla Casa degli Italiani di Asmara una mostra dedicata agli Ascari eritrei. ecc.ecc. Franco Costantino Vice Segretario Vicario partito Socialista Italiano Federazione Provinciale di Savona
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