Pietro Li Calzi, segretario provinciale del PSI
risponde a Carlo Frumento ed a Ilaria Barberini
|
Avendo constatato con piacere che il Sig. Giancarlo Frumento è amante della precisione, credo che non gli sfugga la necessità di correggere alcune macroscopiche inesattezze contenute nel suo recente… articolo. Senza entrare nel merito delle sue opinioni (che tuttavia, per quanto legittime, non condivido), mi preme evidenziare il clamoroso errore di valutazione nel quale egli è caduto, quando ha definito Paolo Caviglia il “padrone del Partito Socialista di Savona che ottiene incarichi grazie ai voti che i suoi sottoposti raccolgono con il loro lavoro”. Bene, si sorprenderà forse il Sig. Frumento, ma il dato che gli è sfuggito in modo clamoroso, è che il Partito Socialista di Savona non ha né padroni né sottoposti, ma semplicemente iscritti e militanti che tutti i giorni profondono il loro massimo ed entusiastico impegno per coltivare (come egli stesso ama dire per se stesso) quei principi e quegli ideali che li spingono ad impegnarsi, non certo per interessi personali, ma per il bene comune dei cittadini e di un migliore futuro per Savona. Tutto questo evidentemente sfugge al Sig. Frumento il quale, pur non conoscendo affatto la realtà del Partito Socialista Savonese (non mi risulta sia mai stato un iscritto al partito né che lo abbia frequentato di recente) si sente tuttavia titolato ad emettere giudizi e pareri senza che, per altro, gli siano stati richiesti. Plaudo invece con favore al rinnovato impegno politico del Sig. Frumento il quale, dopo l’esperienza della “Rosa nel Pugno” alle Comunali 2006 e la successiva entusiastica adesione al comitato civico AltraSavona, ha deciso di candidarsi come indipendente nella lista del PD, ma sotto il vessillo dell’Associazione Culturale F.é.S. (Futuro è Socialismo), quale esponente e punta di diamante dell’Associazione stessa. Quello che però non mi è del tutto chiaro è come faccia a conciliare le sue idee e la sua posizione di fustigatore dei governi della città negli ultimi 25-50 anni, specialmente sui temi urbanistici (riporto di seguito le dichiarazioni del Sig. Frumento al momento della sua adesione al comitato civico AltraSavona, tratte da Trucioli Savonesi: “Sempre La Stampa, il 7 dicembre, titola: “Il fenomeno AltraSavona fra destra, sinistra e incerti”. Scegliamo le dichiarazioni più significative. Riporta il quotidiano: “Giancarlo Frumento, insegnante e candidato con buoni risultati alle ultime comunali per la Rosa nel pugno (Sdi-radicali). “Non sconfesso certo le mie idee politiche di sinistra, ma sono stanco di vedere come è stata governata la nostra città negli ultimi 25-50 anni. Di sinistra non ho visto proprio nulla. In compenso sono state realizzate tante operazioni edilizie che fanno comodo agli imprenditori. E’ ora di finirla. …Anche il modo in cui si è costruito a Savona mi pare del tutto sbagliato. Dalle Ammiraglie a Palazzo di Giustizia, dall’asilo delle Piramidi ad altre costruzioni stravaganti che non si capisce a quale concezione urbanistica possano appartenere. Per arrivare ai giorni nostri, è possibile che in tutta la Torre Bofil si vede una sola luce accesa alla sera? Se è cosi vuol dire che non c’era bisogno di questi nuovi edifici, ma si continua a progettare altre torri”) e candidarsi in un partito che è stato la spina dorsale delle ultime amministrazioni comunali e che gli stessi esponenti di F.é.S. hanno sempre strenuamente combattuto e criticato fino a pochissimo tempo fa, fin quando cioè hanno attivamente militato all’interno del Partito Socialista. Poiché, tuttavia, sono strenuo sostenitore dell’avvento di forze fresche nell’agone politico, auguro al Sig. Giancarlo Frumento di poter ripetere i successi del 2006 e, perché no, di festeggiare insieme il grande risultato che lui, con i suoi compagni (compagni?) di F.é.S., sarà stato in grado di conseguire. Lo spumante sarò ben lieto di offrirlo io. ———– Mi fa piacere trovare nel recente… articolo… di Ilaria Barberini degli spunti positivi, soprattutto quando parla del percorso di rinnovamento intrapreso dal Partito Socialista dopo il congresso provinciale del novembre 2010, percorso “intrapreso con ritrovato orgoglio e coraggio che ha portato, malgrado iniziali dubbi e ‘disperazione’, a comporre una lista di ottimo spessore sociale e politico”. E sono ancora d’accordo con lei nello stigmatizzare l’ormai annosa diaspora socialista, a cui si è aggiunta di recente la poco comprensibile operazione intrapresa dall’associazione culturale F.é.S. (Futuro è Socialismo). Il suo auspicio è anche il mio, in qualità di segretario provinciale del P.S.I. Quello, cioè, di poter riunire le varie porzioni di atomo nuovamente in un unico nucleo. Accolgo con favore la sua sollecitazione e ne parleremo sicuramente subito dopo la tornata elettorale, quando sarà un mio preciso impegno riprendere il filo di alcuni discorsi già avviati nei mesi precedenti, con l’obiettivo di provare a fare davvero qualcosa di più responsabile, diverso e credibile.
Pietro Li Calzi, segretario prov.le PSI. |