Provincia

Il senso delle frasi

In questi giorni, con la questione dell’abolizione delle province sotto i 300.000 abitanti, Savona compresa quindi, il presidente di quest’ultima ha triplicato la sua verve logorroica, già notoriamente assai sviluppata. Quando si parla e si straparla, si sa, si finisce spesso e volentieri per dire cose poco sensate, se non insensate, se non addirittura delle vere e proprie castronerie, e Vaccarezza non fa certo eccezione, anzi! Innanzitutto, dopo aver subito affermato a caldo (il giorno dopo l’uscita dell’ultima finanziaria) che”…

Siamo al ridicolo, la strada imboccata per affrontare la crisi è tutta sbagliata”,secondo Il Secolo XIX del 13 agosto, dallo stesso quotidiano di 2 giorni dopo (leggi) emerge un suo fortissimo desiderio di unire la provincia di Savona con quelle di Imperia e Cuneo (Scajola allarga pure alla Costa Azzurra francese); a prima vista questa mi pare una cosa poco sensata, o quantomeno azzardata, anche perché verrebbe a crearsi una vera e propria nuova regione, che si aggiungerebbe a Liguria e Piemonte, quindi, di questo andazzo nel resto d’Italia, nuove regioni e conseguentemente nuove spese della politica supererebbero i tagli, sicuramente minori, dovuti alla soppressione di molte province. Ma nello stesso articolo compare un’altra affermazione, questa per me proprio insensata, secondo la quale”Con Imperia e Cuneo potremmo diventare la Svizzera del nord-ovest”; questo sa proprio di parlare per slogan, osservazione tra l’altro fatta di solito agli ambientalisti (è successo anche a me, proprio con Vaccarezza e Marson) quando affermano certe realtà, come ad esempio “programma rifiuti zero”, “carbone superinquinante”, e così via.

La Svizzera è un’entità particolare, ben diversa da quella che potrebbe essere una macroregione del Nord-ovest italiano, nella quale, peraltro, Savona rischierebbe fortemente di stare al traino delle altre due province, Cuneo in particolare. Ma una terza affermazione di Vaccarezza (tra l’altro in contrasto con quelle precedenti) mi appare davvero una castroneria, a meno che, e voglio sperarlo, non fosse una battuta alla Berlusconi: ”Per far si che la provincia di Savona arrivi a 300.000 abitanti, basta che (come dire è sufficiente, ci vuole poco) nascano tanti bambini e che nessuno muoia più”. Potrebbe essere l’

inizio di una bella fiaba:”C’era una volta una provincia, che un bel giorno, per evitare di scomparire, decise (con la bacchetta magica) che era giunto il momento di far nascere tanti bambini (possibilmente tutti sani) e di fermare il tempo per i vecchietti, affinchè, almeno per qualche anno, nessuno di loro morisse più”. Già, la favola, purtroppo solo favola, che in quella provincia la gente non si ammalasse più, con gli ammalati già presenti che dal canto loro guariscono tutti miracolosamente.

Ma nella triste realtà, ahimè, quella provincia aveva, ed ha e avrà sempre più, maggiori ammalati e morti per tumori e malattie cardiovascolari che nel resto della regione Liguria, a sua volta una delle regioni con maggiore morbosità e mortalità d’Italia. Proprio questa affermazione è stata spesso e verrà ancora tacciata di”parlare per slogan”, anche se proviene da accurati e numerosi studi osservazionali della comunità medico-scientifica, ed è presente nella relazione ambientale della regione Liguria del 2007, dove si dice pure che la maggiore responsabile di questa situazione è la centrale termoelettrica di Vado.

Concludendo, si spera che il presidente abbia solo voluto fare tante, sicuramente troppe chiacchere ferragostane, farcite di qualche battuta (o altrimenti castroneria); ma se tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, tra il dire troppo e il fare poco o nulla c’è invece l’oceano! Ma forse a questi punti il non fare nulla è il male minore: primum non nocere! Certamente, in ogni caso, se continua questo andazzo, la politica continuerà a costare, eccome, con pochi benefici, se non anche danni, che ne verranno per i cittadini.

 Marco Caviglione  consigliere provinciale IDV

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