La mission del partito dovrebbe essere quella di unire, mai di dividere.
E questo era anche l’obiettivo di Mattia Fiorini, eletto sindaco di Spotorno nel 2016 con il 33,5% dei voti, una minoranza diventata maggioranza, ma con il proposito dichiarato di ricompattare un paese spaccato in quattro (vedi articolo Ivg).
Ora persi 3/4 di giunta l’interrogativo che suona forte nella bella cittadina rivierasca è se a Spotorno esista ancora un circolo del partito democratico e quali posizioni abbia in merito.
Esiste anche un segretario provinciale di tale partito e che opinioni ha circa questo marasma amministrativo?
La lotta ai populisti dei cosiddetti democratici è basata sui fatti, o esclusivamente sulle parole?
Perché nessuno indica a Mattia Fiorini il percorso più naturale per una forza democratica, dimettersi per poi ripresentarsi a testa alta alle elezioni di ottobre?
Una volta le prove di forza muscolari avevano ben altre origini politiche.