progetto Riborgo

Lettera aperta per il prossimo incontro di urbanistica parte
All’assessore all’urbanistica Livio Di Tullio,  all’assessore al decentramento Sergio Lugaro, alla referente di quartiere Sabrina Pellegrini (NdR dimissionaria)
Ho partecipato ai due primi incontri di “Urbanistica partecipata” organizzati al Santuario chiedendo che al centro della discussione fosse posto il problema principale del progetto Riborgo, ovvero l’uso del terreno vergine per costruire delle nuove case. In quelle occasioni ho chiesto che l’amministrazione comunale, i proprietari dei terreni, i costruttori e i progettisti si assumessero le proprie responsabilità  a riguardo. 
Io da tecnico inizialmente coinvolto nel progetto ho maturato la decisione di “obiettare secondo coscienza” a questo genere di interventi sul territorio, rinunciando a proseguire con questo incarico così come ad accettarne di simili in futuro. Alla prossima riunione non sarò presente perchè l’obiezione di coscienza alle nuove costruzioni è diventata una campagna nazionale promossa dal movimento “Stop al consumo di territorio” e sabato sarò impegnato a Bologna per l’assemblea plenaria del forum. Lancio quindi un appello sperando che venga accolto in mia assenza: non concentrate il dibattito sugli strumenti di compensazione del danno, siano essi un ponte, una nuova strada, la messa in sicurezza di un rio e/o oneri di urbanizzazione. Discutete se la difesa del territorioè un valore per i savonesi o meno. E poichè il problema non è solo al Santuario chiedo all’amministrazione di aprire un dibattito pubblico su questo tema prima dell’approvazione dei vari progetti edificatori presenti e futuri. Alle precedenti richieste avanzate negli incontri di Venti di Partecipazione non c’è stata ancora risposta.
Auguro a tutti buon lavoro e di agire secondo coscienza.
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