Nonostante questo la teste ha confermato che la Regione Liguria si era espressa in termini decisamente negativi in sede di VIA per il nuovo gruppo a carbone VL6 in quanto non erano state ottemperate le prescrizioni imposte nel 2001 dal Ministero dell’ambiente ed ha affermato che aveva ritenuto ridicole le mitigazioni ambientali proposte dall’azienda anche a fronte delle sezioni a carbone da considerarsi per altro ormai a fine vita.
La teste dott.ssa Minervini ha confermato che nel maggio 2014, successivamente al sequestro dei gruppi a carbone, si è sentita letteralmente “presa per i fondelli” dall’azienda che, improvvisamente e contrariamente a quanto sostenuto in precedenza, presentava un piano che, fin da subito e con semplici interventi di manutenzione, prevedeva di contenere le emissioni di SO2 di quasi la metà rispetto a quanto autorizzato in sede di AIA del 2012 e di ridurre significativamente anche le emissioni di NOx e CO. Ha ribadito inoltre che riteneva inattendibili i sistemi di monitoraggio delle emissioni – SME – adottati dall’azienda (non a camino) e non veritieri i dati sulle emissioni di polveri.
Sottolineiamo che, a nostro avviso, se la forte riduzione dei livelli delle emissioni proposti e dichiarati immediatamente applicabili dall’azienda nel 2014 fossero stati attuati negli anni precedenti si sarebbe avuta una notevole riduzione delle emissioni specie di biossido di zolfo che sarebbe opportuno quantificare.