Uniti Per La Salute ODV
Il legale di Uniti per la Salute al consulente della difesa Loppi: lei critica i risultati delle indagini epidemiologiche dell’accusa ma le faccio notare che complessivamente sei autonome linee di indagine convergono nei medesimi risultati. Il consulente della difesa ha risposto: mi ero posto anch’io questa domanda…
Come ribadito nei precedenti comunicati, la nostra associazione da ormai 15 anni persegue con impegno, serietà e senza posizioni ideologiche la finalità di tutela della salute nel nostro territorio e per questo riteniamo naturale e legittimo che le difese dei 26 imputati si adoperino per tentare di smantellare le accuse.
Nella udienza di oggi è stata la volta del consulente dell’azienda Stefano Loppi che ha concluso la sua esposizione iniziata nella scorsa udienza, incentrata prevalentemente sulle presunte criticità dello studio sui licheni dei consulenti tecnici del Pubblico Ministero.
Ricordiamo che in una precedente udienza, il Consulente del PM dott Scarselli aveva evidenziato come tra la prima indagine fatta a centrale funzionante e la seconda dopo quattro anni dalla chiusura emergessero notevoli e significativi miglioramenti nella flora lichenica (come noto indice della salute ambientale di un territorio).
Del resto già l’indagine sull’ambiente lichenico eseguita per conto della stessa azienda proprietaria della centrale da “Strategie ambientali” con la centrale a carbone in funzione aveva evidenziato forti criticità .Si cita la puntuale nota dell’illustre prof Tamino dell’università di Padova su questo biomonitoraggio che parla di “ un forte inquinamento antropico della zona, causato, se non esclusivamente, sicuramente in parte rilevante dalla centrale di Vado Ligure”. Si precisa che la nota completa si può trovare sul sito del Ministero dell’Ambiente.
Durante la sua esposizione il Consulente delle difese ha espresso dubbi sulla qualità delle indagini del Consulenti del PM “ le mappe prodotte risultano estremamente carenti dal punto di vista teorico e concettuale. Eppure tali mappe, della cui qualità ed incertezza e dunque affidabilità nulla è dato sapere, costituiranno al base per l’indagine epidemiologica” Peraltro, lo studio Cesi 2012, assunto dal consulente delle difese quale studio modello, presenta le medesime, presunte, problematiche metodologiche che il CT delle difese aveva rilevato nei confronti dello studio Scarselli.
In sede di controesame il nostro legale ha evidenziato come l’indagine epidemiologica si sia basata anche sui modelli di ricaduta forniti dal dipartimento di Fisica dell’Atmosfera dell’Università di Genova che , guarda caso, coincidevano con le mappe degli studi del dott Scarselli (consulente del PM) . E, guarda caso, proprio in quelle aree nell’indagine epidemiologica ordinata dalla Procura della Repubblica, le tipologie dei problemi di salute riscontrati erano compatibili con le emissioni di una centrale a carbone. E guarda ancora il caso, lo studio di coorte effettuato cal CNR (massimo ente di ricerca italiano) ha di fatto confermato,sottolineando anzi che che nei 12 comuni considerati, nelle aree a maggiore esposizione a inquinanti sono stati riscontrati eccessi di mortalità per tutte le cause (sia uomini che donne) del 49%, con punte del 90% per malattie dell’apparato respiratorio negli uomini. In definitiva, complessivamente sei autonome linee di indagine che convergono nei medesimi risultati.
A questa contestazione il Consulente delle difese non ha saputo fornire a nostro avviso una risposta esaustiva sul piano scientifico ammettendo che egli stesso si era posto la medesima domanda.
A nostro parere quindi, le sei autorevoli conferme succitate, peraltro già esposte in aula dagli autori, depongono in modo assolutamente inconfutabile sulla qualità e attendibilità dello studio sui licheni della Pubblica Accusa.
UPLS