Il dossier, descritto da Paolo Verri, direttore di Savona 2027, raccoglie il supporto di partner prestigiosi, dall’Università di Genova alla Fondazione De Mari, passando per Fabio Fazio e Francesco Profumo. Insomma, un mix tra accademia, spettacolo e politica, giusto per non farsi mancare nulla.
Il sindaco Russo, mai avaro di entusiasmo, ha dichiarato con orgoglio che “Savona ha già vinto”. Certo, a noi piace vincere facile, e poco importa se il titolo è ancora tutto da guadagnare. Verri ha poi rincarato la dose: “Il dossier racconta una Savona che guarda al futuro, affrontando sfide globali come il cambiamento climatico e l’invecchiamento della popolazione.” Una Savona proiettata nel futuro, insomma… speriamo non con lo stesso entusiasmo delle sue buche stradali.
I 9 temi chiave e gli spazi rivoluzionati
Il progetto ruota attorno a 9 temi, ognuno associato a un luogo della città che sarà rinnovato o, almeno, decorosamente spolverato:
Palazzo della Rovere: un centro per la società e l’inclusione, ovvero un posto dove si parlerà di buoni propositi e magari si farà qualcosa di concreto.
Fortezza del Priamar: ospiterà una sfera multimediale che di giorno sarà la Terra e di notte la Luna, così chi si annoierà con il cambiamento climatico potrà almeno godersi un po’ di astronomia fai-da-te.
Cappella Sistina: qui si creerà un’opera contemporanea sul tema della vita e della morte, perché non c’è niente di più allegro per rilanciare una città.
Santuario: spazio dedicato alla lotta alla solitudine e al riciclo creativo. Praticamente un posto dove vecchi e nuovi stracci troveranno un senso.
Stazione di Savona: sarà trasformata in un museo della televisione curato da Aldo Grasso. Per chi ha nostalgia della Rai in bianco e nero, un sogno che si avvera.
Convento di San Giacomo: un’officina per giovani talenti, perché il design salverà il mondo. O almeno la Liguria.
Villa Zanelli: ospiterà una mostra sul turismo mediterraneo, con AI e tecnologia immersiva. Speriamo che funzioni meglio del Wi-Fi cittadino.
Vecchia piscina comunale: sarà uno skatepark indoor per sportivi alternativi. In pratica, il sogno di ogni adolescente savonese.
Convento di Sant’Agostino: da ex carcere a hub culturale, con una mostra che farà dialogare Adriano Olivetti e Steve Jobs. Speriamo solo che non litighino troppo.
Secondo Fabio Fazio, Savona rappresenta in piccolo tutto il Paese, e il progetto mira a trasformare questa mini-Italia in un modello di innovazione e coesione sociale. Insomma, un ambizioso programma per rilanciare la città, tra grandi progetti e una buona dose di ottimismo. E se non sarà un trionfo, almeno avremo una Savona più fotogenica.