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Porto di Vado Ligure-Savona

Considerazioni in merito al trasferimento dell’Hamburg Sud a Genova
Decisione infausta per il porto di Vado Ligure-Savona

Oggi 04 Febbraio 2012 su Shippingonline  si può leggere un articolo scritto dal Sig.Samuele Cafasso titolato “Reefer Terminal, parte la cassa integrazione

Senza alcuna mia presunzione direi che le dichiarazioni del Cafasso integrano e avvalorano le mie dichiarazioni del 31 Gennaio u.s.

Avevo calcolato una movimentazione di 200 mila containers in Vado Ligure mentre in effetti sono 190 mila ed è ovvio che perderne 97 mila è un guaio non da poco ed il

problema più grave è la decisione di porre in cassa integrazione ben 50 lavoratori.

Tutto ciò scaturisce dal fatto che l’Hamburg Sud ha deciso di trasferire il traffico Asia-Europa da Vado Ligure a Genova utilizzando la MSC che fa scalo proprio nel

capoluogo.

Gli operatori nel settore container hanno deciso di coalizzarsi,anche tra diretti concorrenti,per contenere le spese poiché le grandi compagnie di trasporto ,come già detto,hanno adottato lo “ Slow Steaming” fermando le piccole portacontainers e far viaggiare le grandi a pieno carico e a bassa velocità inviandole nei porti gateway e quindi procedere allo smistamento ai vari operatori.

Soltanto poco tempo fa sarebbe stato impensabile pensare ad un accordo tra MSC + Cma + Cgm per il trasporto Asia – Europa per non parlare ad esempio Maersk + MSC + Cma + Cgm.

A questo punto non si tratta neppure di farsi concorrenza tra un porto o l’altro ma è evidente che siccome ricuperare delle linee di traffico è diventato molto difficile forse diventa necessaria una politica diversa pensando di migliorare la recettività portuale, fondamentale la viabilità in entrata – uscita .

A fronte di questa constatazione credo che mai come in questo momento ci sia la necessità di una integrazione portuale ed una più stretta collaborazione fra i porti liguri cancellando le rivalità “personali” con un obiettivo comune nel creare le condizioni per sottrarre traffici ad altri porti esteri .

Oggi è ancora possibile avere qualche linea nuova, diventa invece molto difficile cercare di ricollocare 50 lavoratori che andranno in cassa integrazione e che non avranno certamente tempo d’aspettare la piattaforma Maersk, molto ma molto discutibile, anche se ci sono persone in possesso del “ Santo graal” per risolvere il problema.

                                               CICCIONE Riccardo

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