L’Assoporti accusa “Al porto di Vado Ligure
Banca Intesa guadagna grazie al governo”
Lo studio legale Pucciarello & Maiello segnala alcune considerazioni che vado segnalando da tempo, e cioè che Vado porterà via traffico a Genova e La Spezia, senza portare alcun beneficio ma solo sperpero di denaro pubblico, in pratica lo stato finirà cornuto e mazziato: “Ma la norma affogata nel mare del decreto liberalizzazioni suscita preoccupazioni anche nei porti vicini a Vado (che fa capo all’autorità portuale di Savona). |
Raccontano tra Genova e La Spezia: “Il meccanismo dell’extra-gettito era stato studiato in periodi di vacche grasse, pensando che un nuovo porto soffiasse traffico ai porti stranieri. Oggi siamo in crisi, nuovi traffici non se ne prevedono, e Vado potrebbe ‘rubare’ container agli scali vicini”. Non solo: l’extra-gettito prevede nuovi traffici. Se Savona con le sue agevolazioni togliesse container a Genova e alla Spezia, si ridurrebbero anche gli incassi per lo Stato senza contare che ci troviamo di fronte ad un bel conflitto di interesse: “….leggi… Ma c’è un altro punto: il progetto di Vado che vede tra i principali finanziatori (con 100 milioni di euro) la Biis, fino a pochi mesi fa guidata da Mario Ciaccia, oggi viceministro alle Infrastrutture. Non solo: la Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (Biis, appunto) fa capo al gruppo Intesa, di cui era numero uno Corrado Passera, oggi ministro dello Sviluppo economico con delega alle Infrastrutture. Quella che sembra una polemica del mondo dei porti si rivela un altro capitolo del potenziale conflitto di interessi degli ex manager di Intesa. La bolla del traffico marittimo rischia di scoppiare: nel Nord Europa il problema della over-capacity ha provocato una guerra di carte bollate contro l’ampliamento dei porti di Rotterdam e Southampton. Le navi da trasporto inutilizzate sono passate in pochi mesi da 210 a 268 (+ 27 per cento) |