RIFLESSIONI SEMISERIE SULLA POLITICA NAZIONALE DI GIANNI GIGLIOTTI |
LIQUIDA Qualcuno dovrà pur perderle le prossime elezioni politiche, più difficile è comprendere fin d’ora chi mai le vincerà. Non è un discorso di ‘lana caprina’, a nostro modesto parere le elezioni le ‘perderanno tutti’, in primis le grandi coailizioni e ovviamente i piccoli partitti eclissati dallo sbarramento del 5%, poi i partiti dei Don Chisciotte, dei Sindaci, della gnocca per tutti; se non fosse che siamo italiani, più mestatori che intelligenti, penseremmo a un improvviso decifit da menopausa, infatti abbiamo strabuzzato gli occhi per il PD autodefinitosi ‘della speranza’, rimaniamo in attesa spamodica di apprendere chi si definirà come il ‘partito delle fede o della carità’. Che poi, come ormai tutti intuiscono o sanno, sarà vincente ‘il partito delle banche’ dei condottieri Monti, Passera & company, magari con il sottile disegno di instaurare nel nostro Paese un profumo di regime (?). Insomma, come si suol dire siamo in una fase liquida: che a sopresa potrebbe accadere, per disperazione e mancanza di fiducia, che a vincere fossero i cittadini elettori disertando le urne. Questa nostra Italia ha mille problemi trasudati da un trascorso bacchettone ed irresponsabile, ma pare che nessuno voglia veramente, o sia in grado, di salvare il salvabile. Quale giustificazione, che mai potremmo dire a nostri figli, nipoti, in un domani prossimo, quando ci sputeranno in un occhio? ANATRE ZOPPE ‘Il polo della speranza’ ecco la geniale trovata ad identificare l’ammucchiata Casini, Vendola, Bersani (fuori ‘l’appestato’ Di Pietro) : cosa c’è o si può sperare è il solito mistero italiano profondo più della fossa delle Marianne. Già da tempo avevamo scritto, accettando scommesse, che Berlusconi alla fine non si candiderà, oggi anticipiamo un’altra chicca svelando (il quasi certo) nuovo nome in sostituizione dell’attuale PdL e cioè ‘l’Italia dei cittadini’ : che, in tutta franchezza, anche se ‘ruffiano’ appare meno ‘spocchioso’ del ‘polo della speranza’ se non fosse per come ammonivano i nostri saggi avi con ‘chi di speranza vive disperato muore’. E non è proprio questo il momento di scrufoliare i cittadini elettori, già abbondantemente incazzati che alla speranza desiderano la certezza di un futuro sopportabile. ELOGIO DEL CAVALIERE (allocchi si nasce, volpi si diventa) ‘E’ evidente che sono innocente ma mi dimetto per poterlo dimostrare’ : mai sentita dire una frase del genere, ad esempio, da Lusi o Belsito, da Formigoni o dalla Minetti, da Vendola o da Bossi e quanti altri della nutrita e allegra compagnia dei nostri discoli politici italiani. Solo dal grande Cavaliere ‘senza macchia e senza paura’ è venuto in tal senso l’unica voce discorde ed edificante ‘mi dimetto da Priemer per alto senso di responsabilità verso il Paese’: che per il resto, processi e marachelle tutto si è, o va risolvendosi per il meglio, nessuna condanna salvo fatto l’ingombro ancora in corso per le tette della Ruby. Insomma cari lettori, prendetene, prendiamone atto, il Cavaliere si è riciclato, traformandosi da caimano in volpe:siamo noi che siamo rimasti i soliti allocchi. Gianni Gigliotti il Movimento |