Ben ritrovati a Tutti e buon fine settimana.
Eccomi tornato per continuare a narrarVi in sintesi la mia personalissima visione della politica savonese.
Quando c’eravamo Noi, quelli di prima, sui quotidiani e i social leggevamo le critiche incessanti di coloro che erano contrari agli sgomberi dei bivacchi abusivi.
In particolare, venivamo contestati, ogni tre per due, dai professionisti del disagio e da alcuni politici liberal e belli.
Oggi l’argomento non fa manco più notizia: né che si sgomberi, né che si tolleri, né che ci si giri da un’altra parte ebbonasera!
Anzi, di propaganda in propaganda, sta a vedere che qualche consulente illuminato, da nominarsi ad hoc per l’occasione, potrebbe addirittura suggerire di trasformare il problemone in un’opportunità politica!
I bivacchi abusivi sono simbolo di degrado e disperazione sociale? Macché!
Basterebbe cambiare il punto di vista et voilà!
Perché non inserirli in un nuovo circuito innovativo dell’inospitalità sia per chi ha le tasche vuote, sia per chi non c’ha manco più le tasche?
E se i bivacchi sono realizzati sulla spiaggia … meglio ancora!
Potrebbero essere spacciati come offerta turistica low, low, low cost, fronte mare, per persone che scelgono di vivere a contatto con la natura, usufruendo di soluzioni abitative che sono la sintesi finale delle idee partecipate e dell’urbanistica tattica, ottenute sfruttando il riuso intelligente, virtuoso e consapevole dei materiali di recupero raccolti sulla battigia.
Evvai di consulenze a prescindere, evvai di palanche pubbliche, che tanto, i conti con il bilancio li rimandiamo, rimandiamo, rimandiamo a fine mandato amministrativo, quando ci sarà da ridere per davvero!
Ma il vero quesito è un altro: ma Loro, che sono quelli bravi, già in campagna elettorale, non dicevano di avere studiato e risolto tutto nell’Agenda per Savona?
Ehi raga! Che film guardiamo stasera?
Il Titanic … anche quella è una storia di acque!