Pietre d’inciampo

Camminando nelle strade di varie città, sia in Italia che all’estero, ho sempre posto l’attenzione alle pietre d’inciampo che sono un monumento alle vittime dell’Olocausto, ideato dall’architetto tedesco Gunter Demning.

Queste pietre vogliono ricordarci e tramandarci la memoria di milioni di esseri umani tolti con violenza alle loro vite, strappati alle loro famiglie, inabissati nella voragine della persecuzione nazista che ha colpito tutta l’Europa.

Questi blocchetti di ottone, interrati nel selciato cittadino, davanti ai portoni dove scorreva la vita delle tante vittime, contengono i loro nomi, il giorno della nascita, dell’arresto e quello del luogo e della data di morte.

Chi si trova a passare vicino a queste pietre, non può non riflettere sulla tragedia di coloro che, in nome di una ideologia folle, davanti all’indifferenza o alla delazione di tanti, hanno trovato una morte orribile.

Tanto più che la persecuzione e la prigionia sono avvenute nei centri urbani sotto gli occhi di chi, quando le vittime passavano per la strada, spinte dagli aguzzini verso il loro tragico destino, le persone chiudevano le finestre per non vedere.

Oggi, quello che troviamo scritto sull’ottone delle pietre d’inciampo, si propone di restituire a quanti, nel mostruoso progetto nazista dovevano essere solo un numero di matricola.

La memoria di questa tragedia è sostanziale per non inciampare più negli stessi errori ed orrori; le nuove generazioni ne devono essere consapevoli ed educate a tale consapevolezza verso il rifiuto di OGNI ideologia che non rispetti il diritto alla vita di TUTTI gli esseri umani

Valentina Vangelisti

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