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Vado ligure

DA UN “TAVOLO” ALL’ALTRO!!!
Era l’uovo di Colombo, ma nessuno ci aveva mai pensato prima!!!
Ha incominciato il presidente della Provincia sull’ampliamento della centrale.
Ora tocca al Segretario del PD sulla Piattoforma Maersk

Era l’uovo di  Colombo, ma nessuno ci aveva mai pensato prima!!! Per risolvere i gravi problemi ambientali della nostra provincia, basta approntare un apposito “tavolo” e vedrete che le soluzioni sono a portata di mano. Ha cominciato su questo tema il ciarliero presidente della giunta provinciale(ricordate?) quando, sulla questione dell’ampliamento a carbone di Tirrenopower, ha manifestato l’intenzione di  aprire uno spazio  per risolvere i problemi con la controparte e con  i cittadini. Da qualche mese, il silenzio regna sulla questione (siamo in campagna elettorale) e quindi ne sapremo qualcosa in primavera: ammesso e non concesso che si degneranno di informare l’opinione pubblica, che,tavolo o non tavolo, vorrebbe sapere quali porcherie vengano emesse dai camini e soprattutto perche’ la provincia di Savona sia l’unica, in Liguria che, pur essendo sito di centrale, non e’ ancora riuscita a dotarsi di un sistema di rilevamento autonomo ed affidabile!!!!

Ma la “tavolite” acuta, complice l’imminenza delle regionali, sembra contagiare anche il PD il quale, per bocca del suo segretario provinciale, ha lanciato l’ennesima proposta…leggi… di “luogo di confronto” sulla piattaforma Maersk, evidentemente  preoccupato del suo mancato finanziamento pubblico (checche’ ne dica il superpresidente) ed anche alla luce della sterzata di Profumo (unicredito) e Palenzona (slala) a favore  di un megaprogetto di piattaforma da costruirsi, con capitali  di rischio, nel porto di Monfalcone e quindi al servizio dell’alto adriatico, cosa che renderebbe marginale l’importanza di Genova e Savona nel settore contenitori.

Una lettura attenta delle forze in campo non puo’ che concludere che, stando così le cose, anche nel caso che Genova rilanci col  famoso progetto del bruco(10 milioni di teu da fiondare oltre Appennino non si sa come) per il progetto vadese non vi sia spazio, essendo legato a mutui bancari che nessun istituto e’ in grado di sostenere senza la tanto invocata partecipazione al gettito fiscale (sulla quale c’e’ il veto di Tremonti). Ed allora la bufala elettorale dei giovani leoni del PD diventa, proprio per non dover dichiarare il fallimento del disegno e di quanti  lo hanno accreditato con sempre nuove bugie, la semplice trovata di uno scambio: accettiamo la piattaforma ma voi ci darete il cosiddetto “Green port”, ovvero il porto verde,quello ecocompatibile, quello che vedrà le navi alla fonda, obbligate a “caricarsi” da una banchina elettrificata, e non ad alimentare i motori bruciando del pessimo catrame!!!!

Ai furbacchioni del PD che pensano di abbindolare qualche pollo in vista delle elezioni, consigliamo vivamente di accertare quanto segue:

a) gli accosti delle navi crociera su Savona impegneranno, a pieno regime, ben 240 giorni dell’anno solare. Quindi, se mediamente la sosta  equivale, come emissioni,a quello che fuoriesce da 50 mila auto, e’ urgente ed indilazionabile provvedere, qui e ora, al divieto di pluriaccosto e a realizzare immediatamente la trasformazione della provvista elettrica;

b) l’attuale Presidente del porto, non sembra molto interessato alla faccenda, anzi pare abbia opposto  plurime difficoltà sul piano tecnico.

c) prima di vendere la pelle dell’orso, (cioe’ la pelle dei cittadini di Vado Ligure)sarebbe bene che i dirigenti del PD facessero tesoro delle convinzioni dei loro amministrati: diversamente si rischiano brutte figure, con proposte strampalate come queste, che neppure servono a recuperare consensi e,tanto meno, voti!!!

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