Piattaforma Maersk

Piattaforma Maersk di Vado Ligure (2001/2011) e
 Terminal carbonifero di Transhipment di Zinola/SV (1982/1986)
Comitato Ambiente Zinolese (1982/1986) 
 Ai distratti, agli smemorati ed agli incolti con particolare riferimento ai “coatti”

Il territorio di Zinola, popolosa località sul mare più a ponente di Savona divisa da Vado Ligure dal torrente Quiliano, tra il 1982 e il 1986 venne indicato come sede di due opere pubbliche, che se attuate così come erano progettate, avrebbero stravolto per sempre il modo di vivere dei cittadini:

a)-Il depuratore consortile savonese per il trattamento dei reflui dell’arco costiero tra Varazze e Noli (sito a monte dell’abitato) ;

b)- Il Terminal carbonifero di transhipment, sito a mare dell’abitato alla foce del torrente Quiliano, con radice in sponda orografica destra in Comune di Vado Ligure (vedi).

Per contrastare questi due progetti, circa 200 proprietari di immobili si costituirono in comitato spontaneo il 26/06/1982 denominato “Comitato Ambiente Zinolese” con sede di riunioni presso i locali dei bagni Lido Azzurro (gentilmente concesso dai titolari). In quel periodo erano in corso: l’appalto per la costruzione del depuratore (aggiudicato poi all’IMPRESIT) e la definizione dei finanziamenti per il Terminal Carbonifero.

I promotori del Terminal erano alcuni personaggi di indubbia caratura politica e sociale di Savona, insieme ad altri, anche di diversi partiti, nel frattempo deceduti e poi sindacati della triplice, faccendieri vari e “succhiaruote di quel tempo”.

Come finì per ”lor signori”

a)- Per il depuratore, a metà degli anni 90, numero 13 rinviati a giudizio: dal conteggio dei periti di Procura risultò che i 60 miliardi preventivati per la costruzione lievitarono a 88 miliardi. Il fatto curioso ed inquietante è che non si cercò il maltolto ma, di lì a poco, il Procuratore della Repubblica Dr. Acquarone fù trasferito e promosso a Giudice della Corte di Cassazione (Promoveatur ut amoveatur ?- in vulgo: sia promosso affinché sia rimosso).

Il Comitato ambiente propose inoltre un ricorso al TAR con il supporto dell’ass.” ITALIA NOSTRA”.

 

b)- Per il Terminal Carbonifero di Zinola, con una bufera giudiziaria del 1983 che sconvolse la politica savonese ed alcuni promotori, col sostegno del Presidente Pertini che rispose per ben due volte alla nostra petizione (a cui và la nostra riconoscenza perenne), oltrechè l’aiuto determinante dei bagni Marini di Savona e Vado per la raccolta di 4000 firme (e non come oggi invece, pare siano sotto stalking dall’autorità portuale per favorire la maersk), il progetto fù soppresso non finanziandolo con il FIO (Fondo Investimento Occupazione) né nel 1983 né negli anni successivi.

Il comitato inviò decine di telegrammi a tutti i ministeri competenti per illustrare la situazione locale.

Ci fù proposto una modifica da parte del Provveditorato delle Opere Pubbliche consistente in una rotazione dello sporgente di 60° verso sud, propedeutica a “panchinare” la costa sino a Porto Vado (fase 2 fase 3 del P.R.P di allora), ma il comitato e l’assembrea furono determinati per il NO! Comunque.

 Come finì chi scrive

 

Ero distaccato in Liguria per conto del Patrimonio Immobiliare ENEL: venni richiamato in Sede compartimentale per l’attività di coordinatore del comitato e per le dichiarazioni riportate dagli articoli di stampa del 8/9/1983 e del 4/11/1983 (vedi)

 

 Come finirà per la piattaforma maersk

 Se attuata,nonostante l’opposizione del Comune e contro il volere dei cittadini che per tre tornate elettorali (con il sostegno della Lega Nord) hanno detto NO ! a questo disastro per la vivibilità di Vado Ligure, sarà un inutile spreco di denari pubblici con risibili risvolti occupazionali, attenzionata dalla Corte dei Conti.

Pertanto: sempre no maersk, class actions entro aprile, e denuncia di “danno temuto “ art. 1172 C.C.

Saluti a tucc.

 

Vado Ligure 05/03/2011   

   Giancarlo Bertolazzi    Geologo e Lega Nord      (Già cofondatore e portavoce del comitato Ambiente Zinolese)

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