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Piano del traffico

Commento al piano del traffico di Savona
così come presentato sulla stampa quotidiana
Deve essere un piano che deve proporre del nuovo,
non essere un’antologia del passato

Ho… letto… sulla stampa di oggi della presentazione del piano del traffico. Sono oltre tre anni che il nostro comitato sollecita un Piano Urbano della Mobilità, e visti i problemi comuni di Savona con i comuni limitrofi, Albisola in primo luogo, abbiamo sempre sostenuto che il PUM avesse più senso se fatto congiuntamente, o in accordo, dai comuni del comprensorio savonese. D’altronde lo suggerisce anche la legge: sarebbe, in primo luogo, buon senso. Il comune di Savona ha scelto di andare per proprio conto, risolvendo, o non risolvendo i problemi di vicinato. Ma veniamo a quanto si legge oggi sui giornali. ISOLA PEDONALE. Piccolissima estensione alla parte nord di corso Italia ed a via Manzoni. Idea già circolante in comune. Piccoli marginali ritocchi possibili in futuro per via dei Mille e via Mistrangelo. Domanda: ma se via Mistrangelo diventa pedonale come si ricircola su via Paleocapa? Bisogna passare per via Berlingeri e piazza Leon Pancaldo?

PARCOMETRI. Qualche ritocco. ZONE 30 KM/H.

4 zone: Villetta, Villapiana, Fornaci,P. Moroni. Di fatto lo sono già: è difficile e solo possibile in brevi tratti poter esprimere velocità maggiori.

Una scelta quasi obbligata: dà maggior tranquillità e sicurezza a fronte di una penalizzazione nella velocità massima più teorica che pratica. NUOVO PONTE.

All’altezza di via Acqui, come da tempo sostenuto dall’amministrazione comunale.

CIRCOLAZIONE. Pochi ritocchi all’area piazza Diaz – piazza Mameli. ALTRI INTERVENTI. Aurelia bis, passante parco Doria, rotatoria Stalingrado-Sant’Antonio, Parcheggio Crescent, nuovo ponte pedonale in darsena, rampa nostra signora del Monte-casello Savona-Vado, rotatoria corso Vittorio Veneto, via Cimarosa, via Cherubini. Tutte piccoli interventi che si trascinano da anni, nulla di nuovo. PEDONALIZZAZIONE VIA PALEOCAPA. Non si farà. SERVIZI PUBBLICI PIU’ EFFICACI E SINERGIA COL TRASPORTO FERROVIARIO. Frase roboante, di cui non si capisce come verrà attuata. In effetti per i pendolari “ferroviari”

la vita è stata di recente complicata dall’abolizione di numerosi parcheggi in piazza della stazione! PISTE CICLABILI. Miglioramento dell’esistente Lavagnola-Mare, prolungamento di quella di Zinola verso il centro ed Albisola, Torretta-Stazione, Stazione-Università. Quattro interventi che sembrano essere l’unica vera novità di questo piano. Un piano che mette insieme tante piccole cose disorganiche di cui si è parlato in questi anni, condite con un po’ di parole che fanno moda “zone 30”, e un po’ di modesta novità che sono le quattro piste ciclabili. PIANO PARCHEGGI. A Savona ogni giorno si propone un parcheggio nuovo. NESSUNA TRACCIA DI UN ORGANICO PIANO PARCHEGGI. CASELLO ALBAMARE sostenuto dal sindaco e da lui caldeggiato al Presidente Burlando, non appare.

Ed allora che cosa è questo piano della viabilità? Non tocca assolutamente tutta la tematica dei flussi di traffico che attraversano la città, non tocca il nodo entrata in città da est, Torretta, non tocca l’accesso al porto, non tocca il traffico in corso Tardy&Benech, non tocca il problema Villapiana piazza Saffi, questi sono solo alcuni esempi: NON TOCCA I TEMI CHE AVREBBE DOVUTO TOCCARE! Al massimo, visto l’agglomerato di vecchi problemi che organizza in un documento, è un’antologia! Per quanto riguarda le piste ciclabili, se si vuole veramente puntare sulla bicicletta, ci vuole molto di più che queste timide quattro direttrici. E’ auspicabile, che a fronte di questa modestia propositiva, questo piano abbia anche un costo molto modesto. Mi torna in mente Tommasi di Lampedusa …il Gattopardo: “Perché tutto rimanga com’è tutto deve cambiare . …

Un Piano Urbano della Mobilità deve essere un piano organico che affronta in un modo integrato i problemi di un’area con le stesse problematiche. Deve indirizzare i principali flussi di traffico, da dove provengono a dove sono diretti, deve prevedere parcheggi in base alle necessità, deve facilitare l’integrazione tra le varie modalità di spostamento (auto, bus, treno, bicicletta, piedi), deve fare in modo che il tutto funzioni al meglio con il minor disturbo ed impatto possibile sulla popolazione e sulla vita urbana. Un esempio di integrazione metropolitana bicicletta è, a Barcellona, la possibilità di avere una bicicletta pubblica da utilizzare in un’area urbana, prendere il metro, avere un’altra bicicletta pubblica a disposizione; oppure, se si preferisce usare la propria bici, a Barcellona la si può facilmente caricare in metropolitana. Questa è integrazione. Non Parole. Deve essere un piano, il PUM, che deve proporre del nuovo, non essere un’antologia del passato!

 

 Comitato Casello Albamare

il Presidente

Paolo Forzano

http://comitato-casello-albamare.blogspot.com

 

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