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PERCHE’ VOTO SI DIALOGO A DISTANZA CON FERRUCCIO SANSA di Bruno Spagnoletti Il bravo giornalista Ferruccio Sansa, ha scritto un articolo su Liguri Tutti in cui spiega e motiva il suo voto No al Referendum del 4 dicembre; un articolo ripreso e pubblicato anche dal Blog savonese Uomini Liberi.
Stimo e ammiro molto l’autore, sia come Persona, sia come Giornalista del Fatto Quotidiano. Leggendo il suo articolo e meditandoci criticamente, mi è venuta l’idea di tentare di scrivere un mio pezzo “artigianale” utilizzando la sua metodologia e motivando il mio convinto SI al Referendum sulla Riforma Costituzionale in comparazione con le motivazioni del suo No.
Non ho nessuna pretesa di dare lezioni. Di scrivere un breviario per il referendum. Ecco semplicemente alcune delle ragioni per cui voterò “si”.Con una premessa: non si dovrebbe votare “sì” oppure “no” pensando alla sorte di Renzi (è vero che è stato il premier, bisogna ricordarlo, a cercare di personalizzare il voto). Qui è in gioco soltanto la Costituzione che è molto più del destino politico di Renzi, della sorte di un partito o di una coalizione. La Costituzione è il destino di tutti noi cittadini.
LE PREMESSE….
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Scrive Ferruccio “Non voterò mai “sì” a una Riforma dove sta scritto nero su bianco che i cittadini non sono tutti uguali. Anzi, che io valgo meno di un altoatesino o un valdostano (che magari non si sentono nemmeno italiani); Nel nuovo senato infatti la Val d’Aosta che ha 150mila abitanti avrà due senatori; Esattamente come Liguria, Marche, Umbria, Regioni che di abitanti ne hanno anche un milione e mezzo; E’ pura matematica: i valdostani hanno un senatore ogni 75mila abitanti. Liguri, marchigiani ecc hanno un senatore ogni 750mila abitanti.” Suvvia Ferruccio! Ma te ne sei accorto adesso (dopo 70 anni dalla Costituzione e 46 anni dalla Istituzione delle Regioni ordinarie) che esistono le Regioni a Statuto Speciale e che i Cittadini di Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ecc. hanno più di qualche benefit e vantaggio in più della media? E poi che sarà mai che la Val D’Aosta avrà due Senatori come la Liguria? Daje! Ma c’è molto altro IL METODO 1. Il Governo che rappresenta il potere Esecutivo, non dovrebbe occuparsi della Costituzione (massimo atto del potere Legislativo). Quando nacque la nostra Costituzione del 1948 l’allora premier Alcide De Gasperi partecipò soltanto una volta ai lavori della Costituente. L’attuale Riforma invece nasce addirittura per iniziativa del Governo. 2. La Costituzione del 1948 rappresentava l’unità del Paese. Quella di oggi la divisione. Mah…caro Ferruccio, mi sembra che fai un’operazione d’ipostasi e di rovesciamento della storia e della realtà dei fatti per più di una ragione:
3. La Riforma è stata portata avanti da un Parlamento e un Governo eletti con una legge bocciata dalla Corte Costituzionale. Non solo: si tratta di un Governo guidato da un premier non eletto. E soprattutto di una maggioranza opposta a quella votata dagli italiani nel 2013. · Questa è polemica sterile, tu sai meglio di me che quanto sostieni è pura propaganda politica ed una delle tante bufale del NO; la Corte non ha mai dichiarato illegittimo il Parlamento in carica, anzi ha preteso che legiferasse per cambiare il Porcellum e riparare al vulnus dei rilievi della Corte. · Il Premier non eletto è una soluzione perfettamente legittima e prevista dalla Costituzione e matteo Renzi non è né il primo né l’ultimp Premier non Parlamentare! · Magari gli Italiani avessero scelto una maggioranza chiara nel 2013, ma Tu dovresti sapere che cosi non è stato: una vittoria non vittoria del PD di Bersani, una impossibilità di formare un Governo omogeneo e coeso e il passaggio di mano a Letta per un Governo di larghe intese; 4. L’approvazione del testo della Riforma è frutto di forzature che di fatto hanno messo a tacere l’opposizione. Alcuni articoli sono stati “liquidati” in un paio d’ore. Un regolamento condominiale richiede più tempo.
5. I padri costituenti del 1948 – vedi il tanto citato Calamandrei – sono stati sostituiti da figure come Denis Verdini.
6. Non è vero che “ce lo chiede l’Europa” (e comunque la Costituzione è nostra, e non dell’Europa, degli Stati Uniti o di Jp Morgan). L’Europa vorrebbe piuttosto che l’Italia sconfiggesse la corruzione con norme più severe, che estirpasse la piaga delle mafie o quella dell’evasione fiscale.
IL CONTENUTO 1. La Riforma cancella il bicameralismo perfetto, ma non il Senato. Proprio come le Province che continuano a esistere 2. Il Senato non sarà più elettivo. Siamo sempre meno cittadini. Prima ci hanno tolto il voto per i consiglieri provinciali, adesso anche per i senatori. 3. In Senato siederanno sindaci e consiglieri regionali che hanno già compiti di grande impegno e responsabilità. Impossibile svolgere contemporaneamente in modo adeguato le due funzioni. Su questi tre punti di merito il mio dissenso è totale: dovresti sapere che Nel Mondo le Istituzioni sono articolate in due Camere di divesa natura e valenza; 4 miliardi di persone su 5,5 (senza contare la Cina) sono rappresentati da sistemi bicamerali, tutti i Paesi del G8 : Canada, Francia, Italia, Germania, Giappone, Regno Unito, Russia e Stati Uniti; 15 Paesi del G20 : più Argentina, Australia, Brasile, India, Messico e Sud Africa, la stessa Unione Europea nella misura in cui suddivide il potere legislativo tra Parlamento e Consiglio Europeo. Sono, invece, monocamerali: Arabia Saudita, Cina, Corea del Sud, Indonesia e Turchia. Ma solo in Italia esiste un Sistema di Bicameralismo Perfetto (non è cosi neppure in Polonia e Romania come ogni tanto si dice): la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica hanno gli stessi poteri solo in Italia con 630 deputati e ben 315 senatori elettivi. Con la Riforma il Senato riconverte il suo ruolo, si alleggerisce di ben 215 Senatori e diventa – come in tutte le democrazie – il luogo delle AA.LL e dei Territori. E’ falso che i nuovi Senatori non saranno eletti sia perché attualmente i Sindaci e i Consiglieri Regionali non vengono da Marte ma sono eletti dal popolo sovrano …addirittura con le Preferenze, sia perché è previsto un preciso articolo che vincola a rivedere la legge elettorale e prevedere l’elezione diretta dei Consiglieri/Senatori al momento delle elezioni regionali! Quanto al carico di lavoro, suvvia! Adesso Sindaci e Regioni sono a Roma per più giorni al mese (Conferenza Stato Regioni, Relazioni con i Ministeri etc.) 4. Grazie alla Riforma sindaci e consiglieri regionali – ricordiamo i tanti scandali che hanno toccato le nostre regioni? – godranno di immunità. Anche su questo punto non si asserisce la verità: adesso l’immunità (già ampiamente rivista) vale per 945 (Deputati e Senatori), con la Riforma scende a 730 ! Cosa c’entrano gli scandali nelle Regioni? Vanno perseguiti penalmente e Chi sbaglia paga! 5. Non è vero che la Riforma semplifica, è vero anzi il contrario. Il nuovo articolo 70 (oltre 400 parole invece di 9) prevede fino a tredici iter diversi per l’approvazione delle leggi. La polemica sulla riscrittura del famoso articolo 70 (da due righe a una pagina, da 9 parole a oltre 400) è surreale, faziosa e denota un sostanziale agnosticismo della Riforma; è chiaro, infatti, che se due persone fanno le stesse cose…bastano 4 parole per codificarne in una norma (Fanno Le Stesse Cose), ma se faranno cose diverse, è ovvio, naturale, apodittico (elementare Watson direbbe Sherlock Holmes) che bisognava riscrivere e codificare le azioni, le normative e le potestà legislative del nuovo Senato! Ci vuole tanto a capirlo? Suvvia! 6. Non è vero che il bicameralismo perfetto paralizza il Parlamento: ogni anno in Italia si approvano più leggi che negli altri paesi europei. 7. Non è vero che le leggi restano bloccate tra Camera e Senato: su 240 leggi approvate in un anno ben 180 sono passato in prima lettura. Cioè dopo un solo passaggio. 8. E’ un bene che alcune leggi particolarmente delicate abbiano due letture. 9. Già adesso ci sono leggi che – purtroppo – sono state approvate con la massima velocità: vedi la legge Fornero (16 giorni). Se i partiti lo vogliono, le leggi procedono spedite. 10. La “vecchia” Costituzione non è la causa della scarsa governabilità italiana. Soltanto sette governi nella storia repubblicana sono caduti per un voto contrario in Parlamento. Gli altri hanno dovuto soccombere a causa della crisi dei rapporti tra i partiti che li sostenevano. Nessuno ha mai sostenuto che il Parlamento sia paralizzato; il nodo è innovare, semplificare e superare l’anomalia Tutta Italiana del Bicameralismo perfetto a quasi 70 anni dalla emanazione di una Costituzione che lo prevedeva (il Perfetto Bicameralismo) come ammortizzatore di rischi di nuove derive totalitarie per un Paese appena uscito dalla dittatura fascista a costo di enormi sacrifici e di un contributo di sangue inenarrabile. 11. La Riforma, dice Renzi, taglierà i costi della politica di 500 milioni. Secondo la Ragioneria dello Stato, invece, non arriviamo a 60. Il solo referendum ne costa 300, cinque volte tanto. E comunque sarebbe bastata una legge per ottenere gli stessi risparmi. Non serviva modificare la Costituzione. 12. E’ giusto tagliare i costi della politica, diverso – e sbagliato – è ridurre i costi della democrazia. Che garantiscono a tutti noi di essere rappresentati e tutelati. Di avere voce e non essere dimenticati. Il ragionamento sulla riduzione dei costi della Politica non è certo il core e l’obiettivo prioritario della Riforma, anche se mi meraviglia e delude che Ferruccio Sansa non ritenga necessario e urgente un ripulisti moralizzatore degli sprechi della Casta! Ma ciò che mi indigna è che anche sul punto “taglio dei costi” si utilizzi una Bugia bella e buona che rimanda, addirittura, alla Ragioneria dello Stato; dimenticandosi di dire che la Ragioneria dello Stato ha quantificato solo il costo netto della mancata retribuzione della contrazione di 215 senatori e non i costi complessivi della Riforma; Confermo che la riduzione dei costi della politica indotta dalla Riforma Renzi Boschi vira – a regime – sui 500 milioni anno. Alla riduzione delle retribuzioni nette per 315 Senatori e al costo del lavoro lordo conseguente, vanno aggiunti la progressiva contrazione dei costi della macchina del Senato (doppioni con la Camera e modifica rulo senato in termini di specializzazione legislativa), la soppressione del carrozzone del CNEL dispensatore di doppie, triple pensioni per VIP trombati (dal Presidente 270 mila euro anno…ai 65 Consiglieri ex Parlamentari, ex Rappresentanti Organizzazioni Imprenditoriali e Sindacali, Burocrati di ogni risma etc. per un minimo di 2 mila euro netti) 13. La Riforma non solo depotenzia il Senato. Ma rende in parte la Camera suddita del Governo che potrà indicare quali provvedimenti dell’Esecutivo dovranno essere oggetto di lettura con tempi certi. In pratica il Governo potrà dettare l’agenda alla Camera dicendo di cosa occuparsi (e di cosa, conseguentemente, non occuparsi) 14. “Adesso o mai più”, dice il ministro Boschi. Niente di più falso. Referendum costituzionali ne abbiamo già fatti altri due negli ultimi quindici anni. Di riforme costituzionali ne abbiamo fatto decine. Nulla vieta di proporne altre – i testi sono già pronti – appena dopo il referendum. 15. Suvvia Ferruccio….se si supera il Bicameralismo Perfetto è apodittica una riconversione delle funzioni di Senato e Camera, ma che la Camera diventerà “suddita” del Governo è una quasi barzelletta (forse hai confuso il testo della Riforma Renzi Boschi) con la Riforma Berlusconi bocciata dagli Elettori…qui non c’è alcuna modifica dei poteri del Presidente del Consiglio (…e aggiungo …purtroppo) mentre in quella precedente addirittura il PDC poteva sciogliere le Camere! Il nuovo Senato delle AA.LL si occuperà del raccordo Stato Regioni e solo del 3% delle Leggi Nazionali, quanto al fatto che sarà il Governo a dettare l’agenda alla Camera…mi chiedo e ti chiedo ma, di grazia, sino ad oggi come avviene? con l’uso e l’abuso della Decretazione di urgenza? Ha ragione la Boschi “adesso o mai più” ricordandoti la storia vera delle Riforme Costituzionali tentate e tutte miseramente abortite in questi ultimi decenni: 1983 Bicamerale Bozzi ; 1993 Bicamerale De Mita-Iotti 1997 (Bicamerale D’Alema; 2013, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano decide di riproporre il progetto di riforma costituzionale, nominando una commissione di “saggi”. Il Gruppo era composto da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante da cui è scaturita la Proposta di superare il bicameralismo perfetto passando a una sola camera “politica”, riducendo il Senato a un “Senato delle regioni” in rappresentanza delle autonomie regionali. Con questi precedenti e chiari di luna è più che mai evidente che se la Riforma dovesse essere bocciata dal Popolo Sovrano….se ne riparlerà (che vada bene) tra almeno 30 anni (come quella famosa Guerra…..ricordi?) CONSIDERAZIONI POLITICHE 1. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Questa riforma è stata sostenuta da un’alleanza improponibile che va da Angelino Alfano a Denis Verdini. 2. Chi occupa posizioni di potere in Italia, come nelle nostre città, vota spesso “sì”. Dagli industriali, agli attori che sperano in contratti Rai, passando per tutto quel “sottobosco” che vive di nomine e incarichi pubblici. Viene quindi un dubbio: le riforme dovrebbero garantire rinnovamento e alternanza, dare voce a chi ne ha meno, ma qui paiono tanto care a chi il potere lo ha già. E cerca di conservarlo. Ecco il grande paradosso di questa sedicente riforma che invece conserva. Insomma, chi vuole cambiare farebbe meglio a votare “no” e a difendere la ‘vecchia’ Costituzione. 3. Cittadini o prostitute? Sia detto con il massimo rispetto per chi fa una vita tanto difficile e dolorosa. Ma viene un dubbio: sabato Matteo Renzi tornerà per l’ennesima volta a Genova con il paniere carico di promesse e denari. Speriamo che non si illuda di comprare il nostro consenso al referendum con i soldi. La Costituzione e il voto libero non si vendono per quattro denari… Daje Ferruccio, sii serio! Ma se lo schieramento del NO è una vera e propria Armata Brancaleone impresentabile e divisa su Tutto; senza alcun collante se non l’antirenzismo! E poi, suvvia! A proposito di “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”…io sarò messo male, ma Voi del NO…peggio: Grillo, Fassina, Vendola, Cofferati, Brunetta, Gasparri, Meloni, Salvini, Berlusconi, La Russa, Casapound e ultimo in Squadra l’Economist della famiglia Agnelli ! Auguri e Figli Maschi! POST SCRIPTUM La vecchia cara Costituzione è stata alla base di grandi conquiste che tanti paesi ci invidiano. Dalla riforma sanitaria al diritto di famiglia. Per non dire della rinascita del Dopoguerra che ha portato l’Italia tra le potenze economiche mondiali. La Costituzione ha permesso tutto questo. Forse prima di cambiarla bisognerebbe conoscerla e applicarla. E magari cambiare un poco noi stessi. Hai ragione Ferruccio! E, infatti, la nostra bella Costituzione che, come sai, è composta da 139 Articoli e relativi Commi con 4 sostanziali articolazioni: Principi fondamentali (articoli 1-12); Parte prima: “Diritti e Doveri dei cittadini” (articoli 13-54); Parte seconda: “Ordinamento della Repubblica” (articoli 55-139);Disposizioni transitorie e finali (disposizioni I-XVIII), non viene affatto toccata nè nei Diritti fondamentali, né nella Prima Parte dei diritti indisponibili e non alienabili, ma interamente confermata! Un caro saluto, con stima e simpatia Bruno Spagnoletti |