Entusiasta l’assessore Parodi, mentre alle sue spalle una pala meccanica spianava l’arenile, come se si aspettasse da un momento all’altro l’invasione pacifica dei turisti accorsi ad ammirare la nuova passeggiata a mare.
Secondo le parole dell’assessore, sarà un irresistibile richiamo tutti i giorni dell’anno – dettaglio non da poco, considerando che nella stagione invernale il vento rende l’esperienza assimilabile a una spedizione al Polo Sud.
Il progetto è talmente ambizioso da aver richiesto 850 pali, profondi 8 metri sotto la sabbia. Alcuni maligni sostengono che in realtà siano le fondamenta per una futura metropolitana costiera Savona-Zinola, ma noi preferiamo pensare che servano a reggere il peso dell’entusiasmo dell’assessore.
Intanto, mentre il chiosco bar viene rimontato in una forma “architettonicamente rinnovata” – forse con ispirazioni da Dubai o da un catalogo IKEA del 2030 – la cittadinanza osserva con lo stesso misto di stupore e diffidenza con cui si guarda una navicella aliena: sarà bello, ma sarà sicuro?
Le onde avanzano, le spiagge si ritirano, e la gente si chiede: “Ma davvero ci serviva un camminamento da mille e una notte, o bastava pulire il lungomare?” La risposta dell’assessore è chiara: la visione è globale. E Savona è pronta, finalmente, a competere con Copacabana, il lungomare di Nizza e – perché no – con la Promenade Des Anglais.