PENSIONI, PENSIONATI E POLITICI

PENSIONI – PENSIONATI – E  POLITICI
Torna di scena Tito Boeri economista prestigioso e preparato; è difficile, però, immaginare che anche una mente sopraffina come la sua possa aver già capito e individuato tutte le problematiche inerenti l’infernale giungla della previdenza e assistenza erogata da un mostro come l’INPS e in particolare le pensioni.
Essendo impensabile sia un problema di visibilità ed ancora meno essere pura demagogia le sparate sulle pensioni ci fanno capire che anche Boeri si sia asservito al potere  dominante del Governo.
Suscita molti dubbi ed è un atto di pura disonestà intellettuale quando Boeri cataloga le attuali pensioni, già bloccate dalla indicizzazione annuale elaborata dall’ISTAT, di 2500/3000 euro lordi come pensioni d’oro.
Innescare una campagna mistificatoria del tutti contro tutti e meschino e deplorevole.
Che dire degli 80 euro (10 miliardi annui) che non vengono dati a tutti?
E possibile boicottare sempre e solo la categoria dei pensionati?
Non è accettabile che “non“ si ragioni più in termini di limiti di reddito, ma di individuare categorie da colpire e i pensionati sono i più facili da individuare.
In Italia purtroppo sarà sempre colpito chi non è ricco, chi non ha lobbies che li sostengono, chi non può evadere.
E da chi viene determinato tutto questo impoverimento sociale e culturale di un paese in declino che si avvia sempre più verso una deriva irreversibile? 
Da dei “miserabili politici”, a prescindere se di destra o di sinistra, che dimostrano ogni giorno, ogni momento con le loro azioni di essere degli inetti e degli incapaci.
Tutti i loro ragionamenti sono basati sul mantenimento dei loro privilegi, del lauto stipendio e vitalizio e del loro seggio, sono dei “miserabili” perché eletti da capi bastone a cui la loro sudditanza e obbedienza è totale per la minaccia di nuove elezioni con il rischio di finire tutti a casa.
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