Pensiero domenicale: Studiate

Questa è la frase che un mio vecchio professore ci diceva spesso,il resto lo ometto, per rispetto della carica che rappresenta visto che sto per parlare del Presidente del consiglio Meloni.

La sua ultima apparizione alla camera ha scatenato molte polemiche e non poteva che essere così visto che ha estrapolato a suo uso e consumo alcuni passaggi presenti nel manifesto di Ventotene.
Per chi non lo conosce spiego brevemente di cosa si tratta:
Immaginiamo di essere prigionieri su una piccola isola in mezzo al mare, mentre intorno a te l’Europa è in fiamme per colpa della Seconda guerra mondiale. È proprio in questa situazione che tre uomini coraggiosi, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, nel 1941 scrissero un documento destinato a cambiare la storia: il Manifesto di Ventotene.

Questi tre antifascisti, confinati dal regime di Mussolini sull’isola di Ventotene nel Mar Tirreno, non si limitarono a sognare la fine della guerra, ma immaginarono un futuro completamente nuovo per l’Europa.
Il Manifesto di Ventotene, ufficialmente intitolato “Per un’Europa libera e unita è è un documento che ancora oggi è considerato una delle pietre miliari nella nascita dell’idea di un’Europa unita e federale.
Spinelli e Rossi sognavano gli Stati Uniti d’Europa una vera federazione con un parlamento e un governo democratico con poteri reali in settori chiave come economia e politica estera, mentre gli Stati nazionali avrebbero mantenuto ampie autonomie in tutti gli altri ambiti. Questo equilibrio tra poteri centrali e locali, garantito da una costituzione federale, avrebbe dovuto impedire sia la frammentazione europea che aveva portato alle guerre, sia la creazione di un superstato centralizzato.
In poche parole è rappresentato il pensiero federalista in tutto e per tutto.
Poco importa se Altiero Spinelli, era un ex militante comunista espulso dal partito per le sue critiche allo stalinismo, ed Ernesto Rossi, economista e militante del movimento liberalsocialista “Giustizia e Libertà”, entrambi intellettuali antifascisti.
Richiamarsi al Manifesto di Ventotene non significa giurare fedeltà su ogni sillaba”, tanto che lo stesso Spinelli nelle sue memorie ne riconosceva limiti e ingenuità.
L’operazione della Meloni in aula è stata passatemi il termine una “furbata da borgatara”, ovvero la buttiamo in caciara così nascondiamo che il governo sull’Europa ha tre posizioni diverse
La Lega contraria e si riconosce nelle posizioni anti europeiste di Orban e le destre estreme europee.
Forza Italia europeista al 100% in quanto sono un asse portante del partito popolare europeo.
Fratelli d’Italia o meglio, la Meloni tiene un piede in due scarpe, a seconda delle convenienze europeista quando fa comodo e contro l’Europa soprattutto in campagna elettorale.
E poi diciamolo lei è stata eletta democraticamente, ma la sua cultura politica è imbevuta nel fascismo militante, inutile cercarla di cambiare.
Va incalzata su gli argomenti attuali le bollette il caro vita il carello della spesa, la sanità sono problemi che sono lì a dimostrare come questo pessimo governo abbia fallito nel suo compito più importante la tenuta sociale del paese.
Uno cosa non mi è chiara;
Perché la sinistra vede di buon occhio un organizzazione Europea di stampo federalista, e quando la stessa cosa si propone in Italia si dice che si vuole sfasciare il Paese?
Sia chiaro il federalismo unisce le diversità e non divide nulla, il federalismo,mette al centro il cittadino, la Svizzera ha nella sua costituzione la tutela della libertà e i diritti del Popolo e salvaguarda l’indipendenza e la sicurezza del Paese.
Questo è il federalismo libertà e rispetto del Popolo sovrano.
Il federalismo è uguale all’autonomia e l’autonomia è uguale alla cultura locale e la cultura locale produce indisponibilità all’omologazione dei popoli.
Umberto Bossi

 

Roberto Paolino

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