La destra centro si sta disarticolando ovunque In Europa nel governo della Nazione e in Regione Liguria.
Giorgia Meloni ha commesso il primo grande passo falso della sua carriera da Presidente del Consiglio. Con il voto contrario alla rielezione di Ursula von der Leyen la premier annulla un percorso di legittimazione presso le istituzioni europee e di collaborazione con la Commissione che ha caratterizzato l’ultimo anno e mezzo di governo. Meloni ha vanificato oltre un anno di sforzi per accreditarsi a Bruxelles e costruire un rapporto proficuo con la Commissione Europea ed è rimasta intrappolata nelle logiche partitiche, italiane ed europee, e nella paura di lasciare il nido della destra euroscettica e nazionalista.
Fratelli d’Italia finisce all’opposizione totale nel Parlamento Europeo.
Probabilmente teme fortemente la lega di Salvini che giorno dopo giorno si è spostata sempre più verso l’estrema destra.
Vannacci, che è stato eletto al Parlamento Europeo con la Lega e che prima di darsi alla politica era generale dell’esercito, era inizialmente stato nominato tra i sei vicepresidenti del gruppo. Il presidente del partito francese di estrema destra Rassemblement National Jordan Bardella ne era invece stato nominato capogruppo.
Nei giorni seguenti diversi politici di altri paesi che fanno parte di Patrioti per l’Europa avevano criticato la scelta, giudicando Vannacci troppo estremista, specialmente per via delle posizioni omofobe contenute nel libro “Il mondo al contrario”. Sembra di essere a Zelig in quanto forze europee di estrema destra dove l’elenco dei partecipanti vede Orban
Vox, la Le Pen e vari estremisti di destra ritengono il membro della Lega, Vannacci, troppo estremista….come sempre la politica riesce ad essere più comica dei cabarettisti professionisti.
Roma: si evince un governo diviso ove si bada più alla propaganda che alla sostanza in quanto tutti i problemi di un Paese ormai fallito sono ancora tutti lì.
Con in più un Salvini che fa le bizze, fughe in avanti per tentare di racimolare voti soprattutto dalla destra estrema non contenta della politica troppo centrista della Meloni.
Se poi parliamo della regione Liguria i problemi sono tanti
Come si sul dire stanno tentando di tenere in piedi una maggioranza con la colla,costringendo la nostra regione ad essere agli arresti domiciliari come il suo Presidente.
Per cui anche in questo caso liberi tutti e campagna elettorale aperta, gran movimento nei partiti della maggioranza. Cambi di casacca quotidiana, riorganizzazione delle forze politiche che, per rimpolpare le file, pescano ovunque anche a sinistra, come si dice tutto fa brodo.
Il presenzialismo di alcuni consiglieri a qualsiasi evento è cosa quotidiana, non disdegnando neppure di partecipare ad alcuni che hanno creato imbarazzo a tutti i Liguri. Soprattutto quando si è presenti con la fascia della regione che rappresenta tutti noi e che meriterebbe più attenzione e rispetto nel suo utilizzo (Presidente vicario Piana al proposito non ha nulla da dire?)
Giovedì si è tenuta una manifestazione a Genova per chiedere le dimissioni di Toti a cui hanno partecipato i massimi esponenti del PD cinque stelle verdi ecc.
Possiamo considerarlo un punto piccolo piccolo di partenza per tentare di costruire un alternativa alle destre liguri.
Ma è poco cosa credetemi.
Il cosiddetto campo larghissimo ha bisogno di una piattaforma programmatica su cui lavorare, necessità di allargare a liste civiche e movimenti che possono portare nuove idee.
Soprattutto ha bisogno di un PD che parli con una sola voce unito e forte.
Altrimenti le dimissioni di Toti saranno utili solo alle destre che si riproporranno con un nome nuovo, rimescolamento delle carte, ma la sostanza sarà sempre quella.
Crediamoci si può fare o meglio:
it cant be done.
Roberto Paolino