In una partita di scacchi se non si conosce l’arrocco e non si sa quando è possibile utilizzarlo si parte già in svantaggio nei confronti del proprio avversario.
L’arrocco è quella mossa speciale che permette di proteggere il Re appunto arroccandolo dietro alla sua fortezza formata dai suoi fidati pedoni!
Non ho iniziato il mio pensiero con una lezione di scacchi, state tranquilli.
Come ho cercato di dimostrare in tante occasioni l’azione politica è fatta anche di strategie che vengono estrapolate da varie situazioni.
In questo caso l’arrocco politico lo ha messo in pratica Giorgia Meloni.
Circondandosi al governo e nel partito di parenti, amici e persone di sua massima fiducia.
Perché lo fa vi chiederete, la risposta è semplice, lei non si fida degli alleati ne di alcuni nel suo partito, in quanto il centrodestra non è così compatto come vuole farci credere e diciamola tutta anche per evidenti gelosie nel governo e nel partito.
Domenica scorsa si è tenuto l’annuale raduno in quel di Pontida. Non entriamo nel merito di cosa rappresenta oggi, vedersi a Pontida, il cambio di politica di Salvini trasforma per davvero un incontro su un luogo sacro per tutti i leghisti in una sagra della salamella, senza nessun contenuto politico che valga la pena di tanta mobilitazione.
Se analizziamo in politichese l’invito della Le Pen possiamo tranquillamente definirlo un atto di sfida aperta nei confronti della Meloni e di un governo che oggi più che mai per Salvini, che brama il potere fine a se stesso, una palla al piede.
Per cui provoca la Meloni e fratelli d’Italia invitando la destra estrema in Europa al suo circo personale.
Se siete attenti osservatori non potete non aver notato che la risposta di Giorgia è arrivata forte e chiara.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, hanno visitato Lampedusa, lo stesso giorno della Le Pen a Pontida.
Come dire caro Matteo se tu vuoi metterti contro i poteri europei fallo, ma sappi che io sto con l’Europa e chi la rappresenta.
Dicevano un anno fa in campagna elettorale “La pacchia è finita”.
Mi sa che dopo un anno del nulla, promesse non mantenute, sarà la prossima finanziaria, definita da Giorgetti “complicata”, a dire per chi è finita la pacchia.
E dopo aver sgovernato il Paese, sono sempre più convinto che questo governo sia arrivato a fine corsa, lasciando più problemi di quelli che ha trovato…
E noi…. è semplice cercheremo qualcun altro per continuare a farci prendere in giro.