Sono coloro che rappresentano le istituzioni e che non rispettano minimamente le cariche che ricoprono:
al primo posto mettiamo la seconda carica dello stato (Presidente del Senato).
Egli quotidianamente svolge attività del tutto inopportune se svolte dal presidente del senato, poiché trascinano l’istituzione nella battaglia politica e nel peggiore dei casi la schierano con una parte, con un evidente danno per tutti poiché in questo modo l’istituzione viene indebolita. Le presidenze delle camere, al contrario, dovrebbero svolgere una funzione di garanzia democratica. Ricordare le dichiarazioni scomposte del Presidente del senato sono un lungo elenco di intemperanze dialettiche che sminuiscono l’importanza della carica che ricopre.
E che dire del Presidente del Consiglio che definisce le tasse “Pizzo di Stato”.
Cosa mai avvenuta in passato per cui si tratta di un precedente, che spiega a chiare lettere come queste persone, non hanno minimamente capito che rappresentano tutti gli Italiani e non più una parte politica, inoltre dovrebbe capire la Giorgia che ora è lei lo Stato per cui le tasse inique le può togliere, come ad esempio le accise che facevano parte delle promesse elettorali.
Che dire poi del raduno di nazi-fascisti che è stato organizzato da un ministro e vice premier.
Le sparate del ministro degli interni sull’immigrazione, o il ministro della cultura che senza pudore attribuisce a Dante Alighieri una militanza di destra.
E poi dulcis in fundo la sceneggiata sulla commissione nominata in origine dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, sembrava adeguata al difficile impegno che le era stata affidato, cioè «Educare alle relazioni». In sostanza: individuare linea guida per spiegare, nelle scuole, quale sia il modo migliore per evitare tensioni nei rapporti personali e promuovere una cultura del rispetto reciproco.
La presenza della Concia ha scatenato le ire funeste del partito di Valditara (Lega) di FdI e associazioni di destra, provocando il fallimento di un’esperienza che avrebbe potuto dare tanto.
Vedete amiche e amici le elezioni sono un momento di confronto a volte aspro tra diverse culture politiche. Poi formato il governo, chi ne ha la responsabilità di rappresentarlo, chi copre cariche dello Stato, ha il dovere di essere ecumenico, ma soprattutto di tenere una postura istituzionale degna della carica che ricoprono e rappresentano.
Ogni popolo ha il governo che si merita è molto più di un semplice proverbio. Sembra quasi una sentenza, un modo di dire che è entrato nella dialettica quotidiana che non ha come significato solamente quello testuale ma anche una versione metaforica che potremmo identificare con ognuno riceve quello che merita.
Roberto Paolino